Notizie, commenti, discussioni, critiche, su ciò che succede nelle città italiane. Alcune seguite di più, altre di meno.
L'icona è un disegno di Bibi Salzano
Il patrimonio arboreo storico della città, afflitto dai danni provocati dalla sua malagestione, viene sacrificato in nome della sicurezza e di cantieri.
«Ex Caserma Masini. Oltre 10mila in piazza dopo gli sgomberi del Làbas e di Crash, l’8 agosto. Il sindaco Merola corre ai ripari e promette un’altra sede». Ha compreso che il potere urbanistico non è della CDP.
«Gli alberi sono una delle componenti del paesaggio urbano e il paesaggio è un organismo complesso che richiede molti sguardi».il Fatto Quotidiano online, 1 settembre 2017 (c.m.c.)
Una meraviglia della storia e della cultura, divenuta oggetto di uno scandalo, iniziato dai governi di centrosinistra, che prosegue indisturbato con la giunta M5s. In calce il link a un'ampia illustrazione del caso
Dopo lo sgombero dei centri sociali dagli edifici ex militari bolognesi è il momento di riaprire una discussione seria sulla utilizzazione più ragionevole di questa ampia categoria di spazi pubblici inutilizzati.
«Un tunnel di vetro e acciaio inutilizzabile nella parte coperta. Comune e parlamentari locali aspettano dal Governo una deroga per consentire l'apertura di attività permanenti. Come a Firenze e Venezia».
Riflessioni sul quadro politico e culturale nel quale si pone l'episodio degli sgomberi forzosi di due centri di vita sociale. La lezione è chiara: rigenerazione urbana significa arrendersi al mercato e alle sue logiche oppure essere picchiati dalla polizia. Una corrispondenza per
«Manganellate contro gli attivisti del Làbas, apprezzato anche dalla sinistra istituzionale. Proteste dall’Arci alla Cgil». E una domanda al sindaco: chi comanda a Bologna?
«Nel 1948 l'Architectural Association – sino a quel momento nota soprattutto per essere la fonte di qualunque fantasticheria megalomane di stampo corbusieriano in Gran Bretagna – fece qualcosa di davvero inatteso (segue)
La situazione del trasporto pubblico a Roma è catastrofica. Che si intende fare per rimediare al disastro? La giunta cinquestelle sfugge al confronto sul merito, caccia chi dissente e non informa i cittadini. (m.b)
«Organizzazioni come Il Piccolo Cinema America Occupato, e artisti come Carl Brave e Franco126 sono l'ultima difesa all' identità storica degli storici rioni capitolino, rimpiazzando la politica (che da tempo manca)».
Breve replica a conclusione di in animato dibattito sull'avvio del piano per Bagnoli (la discussione può proseguire anche su eddyburg nello spazio apposito in calce)
Un appassionato riepilogo della lunga e tormentata storia dell'area di Bagnoli e del suo piano ora, finalmente, «pare sia giunto il momento di tornare a discutere nel merito dei problemi. Per dirla in altri termini, è tempo si passare dalla farsa alla politica.»
I molti buchi dell'accordo per Bagnoli. Il punto di vista di un movimento popolare che con tenacia, rigore e continuità si è battuto per anni, e continua a battersi per "Una spiaggia per tutti". La discussione è aperta
Non ci posso credere, spero di non sbagliarmi, ma l’accordo su Bagnoli sottoscritto oggi a Napoli fra il ministro De Vincenti e il sindaco de Magistris sembra un buon accordo...(segue)
«Lo storico impianto di Milano è abbandonato da quattro anni e sull’area si scatenano gli appetiti immobiliari. Braccio di ferro in corso tra Palazzo Marino e Pirellone sulla proposta di vincolo».
«In un Paese democratico i cittadini hanno libertà di parola, e il “potere” ha il dovere di ascoltare. Se non si ascolta non c’è democrazia, meno ascolto meno democrazia».
Baro s. m. (prob. dalla forma di nominativo del lat. baro -onis «briccone, cialtrone»).– Chi bara al gioco delle carte, e in genere truffatore, imbroglione.(Dizionario Treccani). Definizione che si attaglia perfettamente al governo Renzi-Gentilonie al Ministro Gian Luca Galletti..(segue)
Trascrizione dell’intervento all’assemblea della ReTe dei comitati per la difesa del territorio, tenutasi a Firenze il 1° luglio, sui temi del centro storico: espulsione dei cittadini ed estrazione di profitti a vantaggio di pochi.
Napoli è la città nella quale sono nato e ho trascorso i primi ventanni della mia vita. Napoli è la città che - quando vi sono tornato dopo gli anni delle devastazioni degli anni Cinquanta non sono riuscito a riconoscere. Napoli è la città che, durante la prima giunta Bassolino, è rifiorita, grazie soprattutto alla politica urbanistica tenacemente condotta da Vezio De Lucia e alla politica del traffico felicemente avviata da Ada Becchi. Basterebbero queste ragioni per aprire una cartella su Napoli.
Un appello-manifesto, che alcuni amici bolognesi mi inviarono qualche anno fa, mi indusse ad aprire una cartella su Bologna. A quellappello hanno fatto seguito una serie di iniziative, a partire dalla costituzione della Compagnia dei Celestini, che hanno agitato lintera città, prodotto analisi, incontri di riflessione, iniziative popolari di coinvolgimento. Adesso i Celestini sono diventati un importante punto di riferimento per lurbanistica, a Bologna e non solo.
La storia dellurbanistica romana testimonia come la discussione sullurbanistica della Capitale abbia sempre svolto un ruolo centrale nel dibattito sullurbanistica italiana. Scorrere la storia urbanistica della città significa ripercorrere le tappe della vicenda italiana, dei tentativi di introdurre anche nel Belpaese forme e istituti per un efficace governo del territorio. Le tappe salienti della formazione dei piani regolatori (da quello del 1909 a quello del 1962) hanno sempre costituito momenti alti della discussione in materia.
Città difficile e contraddittoria. Giorgio La Pira ed Edoardo Detti, ma anche la Fiat Fondiaria e gli scempi nell'area di Castello. Il bianco e il nero non danno mai il grigio: si riesce sempre a distinguerli, anche oggi. (immagine tratta da http://www.florenceprints.com/images/Firenze/)
Ho aperto la cartella sulla "capitale morale d'Italia" nellestate del 2000, quando fece molto discutere un documento di politica urbanistica approvato dalla giunta comunale. Un documento tuttaltro che sciocco, fondato su una teorizzazione di un fallimento dellurbanistica tradizionale e della ricerca di una via al superamento della crisi attraverso politiche basate su un larghissimo ricorso alle disponibilità, alle risorse, alle aspettative e alle proposte del mercato. Ma nella cartella troverete anche altre cose, tutte in qualche modo ricollegabili a quella lontana polemica.