Un esperto della fragilità delle nostre terre e di cò che va fatto per ridurne i rischi critica il chiacchiericcio delle proposte mainstream e indica le vie della saggezza e dell'esperienza.
Anche la Sardegna vive i fenomeni che portano alla distruzione dei patrimoni storici su cui poggiano le identità dei popoli. In Sardegna con una velocità maggiore che altrove, per le caratteristiche delle aree interne e le politiche dissennate sulle coste, prima e dopo la parentesi del governo Soru.
«L’apporto dei migranti può essere significativo proprio rispetto a quella cura del territorio e a quella preservazione del paesaggio culturale, che appaiono i requisiti fondamentali per uno sviluppo montano sostenibile in zone soggette a rischio idrogeologico».
«Il cemento usato come gomma per cancellare il passato, l'alta percentuale di migranti, le arance che un tempo davano ricchezza, i dintorni desolati. Un luogo intenso come pochi altri che almeno una volta nella vita bisogna visitare».
«La morte, purtroppo, sembra scelta con cura, decisa a tavolino da amministrazioni inefficienti, stabilita dall’ignavia o dalla mediocrità o soltanto dalla incompetenza (comunque colpevole) delle classi dirigenti».