Quale Roma vorremmo? Perché questa città, ancorché bellissima, è diventata il luogo dei misfatti, degli intrighi, dei costruttori e loro amici, dei Sindaci che non avrebbero (segue)
Qualche giorno fa, l’8 gennaio, è stato pubblicato un curioso articolo sul quotidiano la Repubblica, passato inosservato, dal singolare titolo: “Il 2017 è stato l’anno migliore” (segue)
In questi giorni, Trump ha deciso di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, provocando le proteste e la giusta indignazione di tutti i paesi arabi alla Turchia all’Arabia Saudita, alla Palestina,che annuncia “un giorno di collera”... (segue)
So di dire un’ingenuità. Ma è la sola cosa che resta a chi legge ogni giorno le estenuanti prove di dare vita, a sinistra, ad una coalizione diversa dal PD. I temi non mancano: le disuguaglianze ... la povertà ... la minaccia ambientale... le sorti della scuola e della università... la precarietà (segue)
Come si può esprimere tutta l’indignazione e la rabbia per la triste conclusione (perché di questo si tratta con il ritorno dell’ambasciatore in Egitto) del caso Regeni... (segue)
Il giorno 24 giugno, la prima pagina del quotidiano Libero (il giorno dopo la morte di Stefano Rodotà riportata da tutti i giornali), è per buona parte...(segue)
“Non esiste più la separazione tra ciò che è naturale e ciò che è culturale. Le due divinità felicemente accoppiate, Natura e Cultura, sono morte e con loro l’idea di scrittura (segue)
Parlare di Roma è diventato sempre più difficile: si rischia lo sberleffo, o l’ironia di chi pensa (senza semmai confessarlo in pubblico) non ci sia più... (segue)
Dietro questo concetto – partecipazione - si nascondono molte insidie e molte ambiguità. Come già nello sviluppo sostenibile, questa parola-grimaldello... (