Storia tragicomica dell'iter del disegno di legge sulla concorrenza che avrebbe aperto le porte ad una esportazione selvaggia dei beni culturali privati.
Se il premier Paolo Gentiloni fosse davvero autonomo da Matteo Renzi e se avesse un briciolo di rispetto per i beni culturali e per la corretta amministrazione Franceschini non farebbe più danni; almeno come ministro.
«Il Tar annulla il decreto che scippava l'anfiteatro Flavio e i Fori al comune di Roma e alla Soprintendenza speciale. Motivazione, "eccesso di potere del provvedimento e violazione del principio della leale collaborazione tra enti"
«Tre anni di mala gestione dell’immenso patrimonio italiano, dalla guerra alle Soprintendenze al liberismo sfrenato». Una rassegna dei danni compiuti dal braccio armato di Matteo Renzi per distruggere i nostri patrimoni culturali in nome degli affari.
Si può arrivare a comprendere che qualcuno, avendo gli occhi bendati, apprezzi Franceschini, come ha fatto Francesco Merlo. Ma che sul giornale fondato da Eugenio Scalfari si critichi la magistratura che fa rispettare la legge è davvero un segno buio dei tempi.
Se questi ministri non sanno neppure fare leggi conformi alla Costituzione e alle altre leggi dello Stato dobbiamo dire: (1) viva il TAR; (2) è colpa di Franceschini se il mondo non ci rispetta. Articoli di Adriana Pollice, Tomaso Montanari, Francesco Erbani, Vittorio Emiliani.
I componenti del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali, in che modo hanno potuto razionalizzare un attentato del genere alla storicità del paesaggio del Palatino»?
Continuano le "semplificazioni" al Codice dei Beni Culturali. Il nuovo regolamento sull'autorizzazione paesaggistica elenca - tra molte ambiguità - oltre 50 casi di "lieve" entità, con rischi evidenti per la tutela del paesaggio.
«Siamo sicuri che uno dei principali problemi della nostra crisi democratica non sia proprio questa inesorabile distruzione del “pubblico”, e la conseguente, selvaggia privatizzazione di funzioni vitali?» la Repubblica, 6 maggio 2017 (c.m.c)
Proclamano di voler «favorire la circolazione dell'arte contemporanea» ma in realtà ciò che favoriscono è la privatizzazione proprietaria delle opere d'arte e ell loro sottrazione al la loro fruizione a chi non è ricco.
Prosegue la frammentazione del patrimonio culturale di Roma, la cui unitarietà (dal Campidoglio all'Appia antica) era il progetto ideato da Antonio Cederna e avviato a realizzazione dal grande sindaco Luigi Petroselli, dissolto dai suoi successori e dalle componenti del mondo culturale subalterne al mainstream.
«Ospiterà da giugno a settembre l’opera rock firmata da Franco Migliacci e 4 premi Oscar La struttura è alta 14 metri». Articolo di Cecilia Cirinei e commento di Tomaso Montanari.
Una risposta per punti ad una lettera del ministro Franceschini in merito al provvedimento sulle esportazioni delle opere d’arte dall’Italia che è prossimo ad essere discusso dal Senato.
Mercificare i beni culturali equivale a sequestrarli e ostacolarne l'accesso alla collettività. A Firenze si è passato ogni limite e il patrimonio comune è stato trasformato nel motore degli affari immobiliari. laCittàInvisibile online, 13 aprile 2017 (c.m.c.)
Privilegiata la vendita dei beni culturali di proprietà privata in un infame articolo infilato di soppiatto in una legge inemendabile, dettato al legislatore dai mercanti d'arte.
Pitti a Gucci per 2 milioni. «La Grecia ha un bilancio messo peggio del nostro. Ma noi abbiamo perso la dignità, grazie ad una classe politica abissale e a un ceto di intellettuali servile fino al grottesco».
L'infrastruttura che avrebbe dovuto potenziare la copertura di irrigazione dei campi della Piana di Catania, dopo 27 anni è rimasta incompleta e abbandonata
Pubblichiamo il contributo di un lettore di patrimoniosos che ha analizzato in maniera puntuale ed esaustiva i gravi rischi che il patrimonio culturale della Nazione correrà se verrà approvato l'articolo 68 della legge annuale sul mercato e sulla concorrenza (sulla quale verrà posta la fiducia il prossimo 5 aprile).
L'Italia dei Renzichenecchi e dei Franceschini è un paese nel quale l'utilità sociale dei beni culturali si misura sulla quantità degli incassi. Ecco alcuni esempi di ciò che stanno dissipando. E più degli esempi preoccupa la direzione del vento che essi indicano. la Repubblica, 30 marzo 2017
I l Mercato divora tutto. I suoi padroni e i suoi servi sono diventati sempre più abili: trasformano i gioielli del nostro patrimoni storico e artistico in lustrini da appiccicare sulle sue merci, e le fragili menti drogate dei consumatori penseranno che quella è la loro unica ragione di essere.
«Il problema principale dello sviluppo, e del turismo, non è l’assenza di musei, di centri storici o di parchi archeologici, ma è la scomparsa del paesaggio, la distruzione di un sapere collettivo». il manifesto, 18 marzo 2017 (c.m.c.)