Effimera, un saggio per comprendere appieno l'incompatibilità tra capitalismo e vita umana, che la crisi ecologica ha messo in tutta evidenza. Occorre trovare una nuova forma di mondo capace di rivoluzionare il rapporto distruttivo che passa attraverso i processi di valorizzazione e di successiva determinazione di prezzo di qualsiasi aspetto del vivente. (a.b.)
Comune.info-net, 26 aprile 2018. Tentativi di uscire dal capitalismo partendo da spostare l'attenzione dei consumatori dal valore delle merci stabilito dal Mercato alle qualità sociali e materiali dei beni: cioè anteponendo le persone al denaro
comune-info, 27 dicembre 2017 Un denso commento delle relazioni tra mondi di intelletto e di vita (decrescita ed ecofemminismo) che s'intrecciano senza confondersi (c.m.c)
Non aprite il vaso di Pandora! Quando il progresso della tecnologia ha come motore la ricerca di profitto e di potere il rischio che corre l'umanità è la sua estinzione. L'accorata denuncia di una nuova catastrofe.
Intervista di D.Sacchetto a E.O.Wright, l'animatore di un progetto globale di alternativa al capitalismo, in cui uguaglianza, libertà, partecipazione sono i principi guida.
«Il rapporto “Verso un’economia trasformativa” analizza lo stato dell’arte dell’economia sociale e solidale in tutto il mondo. Una rassegna di buone pratiche che creano lavoro e partecipazione».
A commento del clamoroso (e silenziato) discorso di Jorge Mario Bergoglio del 4 febbraio scorso ecco una valutazione dell'assoluta e dirompente novità delle affermazioni del Papa e delle indicazioni che offre a chi si propone di costruire un'altra economia.
Un modo di protestare creativamente contro a perversione del sistema capitalistico, oppure un tentativo di costruire un sistema che lo superi? Non sembra che ci siano oggi una risposta largamente condivise.
«Un gruppo di cittadine e cittadini decide che è meglio produrre da soli ciò di cui si ha più bisogno. Programma i consumi stagionali e pianifica quantità e modalità di produzione».
«Trump ha messo in evidenza la brutalità inerente l’apparato patriarcale dominante, che caratterizza la forma attuale del capitalismo e della sua espressione politica. Si sta formando un’immensa ribellione politica che può andare in direzioni opposte, verso la catastrofe o verso l’emancipazione».
Il capitalismo sente sul suo collo il soffio di una crisi irreversibili e tenta di sopravvivere ai rischi della fase neoliberista.Vorrebbe farlo lasciando intatti i profitti ma evitando l'impoverimento della middle class nel Primo mondo. Sembra approdare a un nuovo keynesismo, questa volta affidato alle aziende private anziché allo stato. Il
«Non più produzione per il mercato lasciato al libero arbitrio delle imprese, ma produzione per i bisogni primari di tutti da parte di una comunità che programma cosa produrre, per chi produrre, come produrre.».
Ciò che colpisce più della determinazione reazionaria di Angelino Alfano sono i velami d'ipocrisia nei quali Matteo Renzi cerca di dissimulare il suo disprezzo per i principi più elementari del diritto e dell'umanità.
«Confezionato il prodotto, gli italiani si sono messi in coda per comprarli. Chi doveva informarli dei rischi? Ogni settore, sul tema, ha le sue regole». Cominciato lo scarica barile. Articoli di Federica Angeli e Ettore Livini su
A titolo di doverosa precisazione rispetto a certe pur positive previsioni sociali ed economiche sulle innovazioni tecnologiche e organizzative: attenzione all'invadenza del solito potere finanziario incontrollato.
Purtroppo certe parole già al loro apparire iniziano ad essere distorte, vuoi per malafede, vuoi per pura ignoranza, vuoi un po' per entrambe. Condivisione, spieghiamolo ai nostri ragionieri, è un po' più di una app o di uno slogan.
Più che sulla contrapposizione modello Europa, modello USA, si dovrebbe riflettere sul perché il "modello europa" abbia dato troppo peso ad un singolo stato, la Germania.
«Il primo report alle autorità è del 2013. L’incapacità delle autorità regolatorie in tutta la Ue di denunciare questi trucchi porta alla luce il potere delle lobby dell’industria automobilistica europea che ha scommesso molto sui diesel». I
«Le centraline truccate sono un evidente strumento di competizione sul mercato. Le stesse regole, come talune normative comunitarie apparentemente generate dal delirio di qualche euroburocrate, nascondono in realtà piccole e grandi guerre commerciali».
I grandi ritornano. Le ragioni dell'attualità dell'analisi del colonialismo e dell'esperienza personale dell'intellettuale nei drammi del mondo di oggi.
L'allarme e la previsione sono più che giusti, ma le parole "classe" e "sinistra" vanno un po' strette rispetto alla catastrofe cui ci stanno portando alcuni secoli di capitalismo e all'immane impresa di scongiurarla.