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Maurizio Acerbo
Maestri
24 Settembre 2019
Ciao Eddy
E' scomparso oggi Edoardo Salzano. Non è stato solo un grande urbanista, ma uno dei più importanti intellettuali militanti della sinistra italiana....

E' scomparso oggi Edoardo Salzano. Non è stato solo un grande urbanista, ma uno dei più importanti intellettuali militanti della sinistra italiana, un compagno che non ha mai smesso di battersi contro la speculazione edilizia, la rendita, la mercificazione della città e del territorio. Un comunista e ambientalista che ha contrastato dagli anni '80 il progressivo affermarsi del neoliberismo che si è aggiunto agli storici vizi del nostro paese che mai si è dato una seria riforma urbanistica. E' stato un protagonista del dibattito politico - culturale e delle battaglie civili e sociali per decenni. Non si è mai lasciato imbalsamare e anche da pensionato ha conservato una vitalità da attivista di movimento creando un sito Eddyburg Eddyburg che è diventato un essenziale punto di riferimento per l'urbanistica e l'ambientalismo ma anche la riflessione sulla sinistra e l'odierno capitalismo, un motore di campagne, consapevolezza, socializzazione dei saperi. Una sacca di resistenza - per dirla in termini zapatisti - che ha messo a disposizione competenze e fatto circolare materiali al servizio delle lotte in difesa dei beni comuni per anni.

Ricordo che fu fondamentale per fermare la famigerata legge Lupi ma purtroppo la proposta di legge urbanistica che aveva elaborato con il gruppo di Eddyburg - tra cui cito Vezio De Lucia e Paolo Berdini - non fu approvata dalla successiva maggioranza di centrosinistra. Ebbi l'onore su loro indicazione di esserne relatore in commissione ambiente nella mia brevissima esperienza parlamentare, ma purtroppo quello che sarebbe diventato il PD l'aveva inserita nel programma dopo un incontro con Prodi prima delle elezioni solo in funzione antiberlusconiana mentre in realtà aveva ormai fatto proprio il punto di vista della deregulation.

Al contrario della media degli intellettuali italiani di cui denunciava il "tradimento" citando Benda, Salzano non solo ha messo le sue competenze al servizio dei cittadini. delle comunità locali e delle lotte ma ha tenuto posizioni coerentemente di sinistra e di netta rottura con il centrosinistra sostenendo il tentativo del Brancaccio e poi Potere al popolo. Il suo giudizio lo espresse in un intervento nel 2017: «La “sinistra” di cui disponiamo non ha compreso, e non è stata quindi capace di combattere, le quattro tragedie dominanti di oggi: la globalizzazione capitalistica, lo sviluppismo, le migrazioni, la disoccupazione. Agli occhi di molti ne è stata anzi complice. Com’è possibile allora che abbia credito chi si propone un’aggregazione di tutti quelli che hanno sbagliato (e continuano a sbagliare?)».
L’errore di fondo della sinistra è stato quello di non aver compreso che per contrastare quelle tragedie con qualche efficacia, e con quel tanto di fiducia nell’avvenire che è necessario per alimentare la speranza, era necessario fare esattamente l’opposto di quello che si stava facendo. Occorreva riprendere la lotta per il superamento integrale del capitalismo, e non consumarsi in qualche guerriglia contro l’una o l’altra delle sue incarnazioni. Lottare per un’altra economia in un’altra società. Una prospettiva comunista? Forse, ma non solo parolaia. Nessuno può pensare che sia possibile camminare in questa direzione con i protagonisti, e con le residue o restaurate sigle, della sinistra inutile che popola i palazzi e i palazzetti del potere."

Ci mancherà un compagno come Eddy Salzano.
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