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Carmen Credenzino
Viola: «Siamo popolari, non populisti»
26 Gennaio 2018
Sinistra
agenzia DIRE, 26 gennaio 2018. Il disprezzo per chi si appella al popolo anziché all'establishment gioca con le parole, assimilando il "popolo" al "populismo". Viola Carofano (video in calce) interviene con precisione e rigore sull'argomento

Non siamo populisti, ci definiamo popolari: andiamo al sodo delle questioni che ci sembrano centrali per le persone e cioè lavoro, diritti, ambiente e no alle discriminazioni“. Non ha dubbi Viola Carofalo nel definire in un’intervista all’agenzia Dire il movimento Potere al Popolo, di cui è "capo politic2o.

“La scelta dei nostri candidati non sul web ma in assemblea” Spesso si parla alla pancia delle persone – aggiunge -: si fa gioco sul razzismo, sui più bassi istinti. Noi vogliamo parlare alla testa e al cuore delle persone e dire che può esistere un’Italia solidale, più equa, più giusta dove non si venga sfruttati sul lavoro, dove non si discrimini per il colore della pelle, dove non si alimenti l’odio per chi sta peggio di te. Ma dove si cerchi una solidarietà tra persone che vivono condizioni analoghe”. Quindi diversi dai partiti considerati oggi populisti, il Movimento Cinque Stelle, e la Lega Nord.

Sul tema della cittadinanza agli stranieri, avversato dalla destra leghista, Carofalo spiega la posizione di Potere al Popolo. “Le persone che nascono italiane sono italiane, a tutti gli effetti. Nessun uomo deve essere considerato clandestino, tantomeno chi nasce in questo Paese”. Nessuna spinta verso i ‘no euro’, “il tema del referendum non si pone, piuttosto – commenta Carofalo – c’è la questione dei trattati. Se ci chiedessero di poterci esprimere sui trattati saremo favorevoli, intanto perché sarebbe un esercizio di quello che chiamiamo potere o sovranità popolare”.

Il metodo di selezione dei loro candidati è uguale in tutto il Paese: non il web, modus operandi del Movimento 5 Stelle, né le segreterie di partito, come avviene nelle formazioni politiche tradizionali. “Potere al Popolo ha scelto i suoi candidati in Italia nelle assemblee territoriali; ogni territorio sarà rappresentato da chi ne è stato il principale portavoce di lotte e battaglie”, spiega Viola Carofalo.

“I nostri candidati sono principalmente provenienti da realtà di base, da comitati dal basso, da sindacalisti. Uno tra tutti, Giorgio Cremaschi– dice la candidata premier – un nostro candidato e un sindacalista molto attivo e radicale”. La lista di Potere al Popolo sarà nazionale“saremo in tutte le grandi città, da Nord a Sud, e siamo in dirittura d’arrivo quasi dappertutto per la raccolta delle firme utili a presentare la lista. Gli altri avranno nomi eccellenti, grandi appoggi e sponsor. Noi abbiamo la forza di attivisti e militanti che sono stati con noi, ai banchetti, a raccogliere firme”.
“La Sinistra radicale siamo noi”. La necessità da cui partiamo è quella di ricostruire una sinistra radicale: ci sembra che in Italia non ci sia, che si siano persi ragionamenti su questi cruciali come il lavoro, la solidarietà sociale, la difesa dell’ambiente, la lotta alle discriminazioni“.
Si presentano come la vera sinistra radicale, in corsa alle elezioni del 4 marzo, gli esponenti di Potere al Popolo, movimento rappresentato da Viola Carofalo, ricercatrice precaria e candidato premier della formazione. Lavoro e diritti sono i punti centrali del programma di Potere al Popolo, riassunti da Carofalo nel corso di un’intervista all’agenzia Dire.

“Il lavoro deve essere stabile e non precario“, precisa la ricercatrice, secondo cui vanno abolite tutte le riforme approvate dai governi degli ultimi 20 anni “dal Jobs Act alla riforma Fornero, dal pacchetto Treu alle riforme che hanno peggiorato le condizioni dei lavoratori e degli sfruttati di questo Paese”. Al Sud “tutte le contraddizioni che viviamo nel Paese, dalla sanità, al lavoro, alla scuola, si vivono doppiamente. Partiamo dai territori – riflette Carofalo – che da troppo tempo sono stati abbandonati”. E quello che chiede Potere al Popolo è un governo che sia finalmente attento “ai diritti sociali”. “Dalla Buona Scuola ai tagli inflitti alla sanità: bisogna fare marcia indietro – spiega il candidato premier – e andare avanti verso un nuovo Stato sociale in cui tutti abbiano la possibilità di essere curati, di avere accesso a una istruzione adeguata, a una vita degna. Che è quello che non ci è stato dato negli ultimi anni”.

“De Luca se ne frega delle persone”

“De Luca è inqualificabile, non solo per il livello politico ma anche umano. E per noi le biografie delle persone contano: lui è l’incarnazione dell’arroganza della politica, del fregarsene dei bisogni di chi dovrebbe rappresentare”. Questo il giudizio di Carofalo sul governo della Regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca.

Un’insufficienza per il governatore Pd; un voto positivo, invece, all’amministrazione retta da Luigi de Magistris nella città di Napoli. “L’amministrazione ha fatto molto su cultura e riscatto della città, poco per le periferie. Ma ci sembra che il voto sia positivo: benché nessuno di noi faccia parte di demA e nonostante ribadiamo di non essere interni a quel percorso – sottolinea la ricercatrice – ci sono delle persone candidate con noi a Napoli espressione di demA”.
E attenzione proprio alle dichiarazioni rilasciate da Luigi de Magistris alla Dire (“Potere al Popolo è l’unica lista che dice qualcosa di maggiormente radicato con il popolo”, ndr): “Se ci apprezza – commenta Carofalo -, visto che è la prima volta che ci candidiamo, in qualsiasi forma e a qualsiasi livello, non è tanto per quello che diciamo quanto per quello che facciamo. Sicuramente ha visto cosa facciamo a Napoli ed è questo modello che vogliamo portare a livello nazionale, mettendo insieme tante forze e realtà dal basso”.

Articolo ripreso dall'agenzia DIRE. qui raggiungibile

Qui potete aprire Il video di Viola Carofalo

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