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Alberto Vitucci
Turismo e degrado. Appoggio del governo
31 Gennaio 2016
Terra acqua e società
Nonostante le evidenti diversità, se le intenzioni si giudicano dai fatti è fortemente probabile che sulla "valorizzazione" il sindaco e il ministro siano d'accordo

Nonostante le evidenti diversità, se le intenzioni si giudicano dai fatti è fortemente probabile che sulla "valorizzazione" il sindaco e il ministro siano d'accordo. La Nuova Venezia, 30 gennaio 2016

Venezia «L’attenzione ai monumenti e alle opere d’arte è importante, ma deve essere sempre promossa pensando alle persone. Non dimenticando che in queste case e in questi palazzi vivono delle persone. Noi vogliamo una città viva, e i regolamenti devono essere ispirati al buon senso». Quasi un assist, quello che il sindaco Luigi Brugnaro porge al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Che gli risponde in sintonia: «Tutela e valorizzazione stanno assieme. Noi vogliamo che Venezia non sia solo un luogo per turisti che consumano, ma di visitatori che entrano nella bellezza».

La pace ufficiale tra il sindaco e il ministro viene firmata a un tavolo del Gran Hotel Monaco, a San Marco. Si parla di politiche del turismo, di prestiti di opere d’arte, di grandi navi. Al termine di una mattinata intensa, in cui il ministro è venuto a inaugurare le nuove sale dell’ala palladiana delle Gallerie dell’Accademia, restaurate e aperte al pubblico. Franceschini ricorda l’importanza delle Soprintendenze. «Organi della tutela, di cui dobbiamo andar fieri». E rilancia la sua idea del museo-azienda. Le Grandi Gallerie sono uno di questi, con la nuova direttrice Paola Marini che gli illustra con entusiasmo i nuovi spazi e le nuove opere finalmente godibili.

Cultura e turismo. Volàno di una città che, entrambi sottolineano più volte, deve essere “viva” e deve poter ricavare lavoro e ricchezza dai suoi tesori. Nel pranzo all’hotel Monaco, prima di andare insieme al teatro La Fenice per una rapida visita nel giorno del ventennale dell’incendio, il ministro e il sindaco hanno parlato di come frenare l’invasione del turismo mordi e fuggi. E di come dare alle città d’arte autonomie impositive per recuperare le risorse necessarie a organizzare i flussi e i servizi. «Un dialogo molto positivo», commenta alla fine Brugnaro. «Abbiamo deciso di confrontarci sui problemi concreti», gli fa eco Franceschini, «Venezia è una sfida mondiale».

L’esempio è lì davanti. Un restauro di qualità, una trasformazione delle polverose Gallerie in un’azienda. «Prima questi musei erano governati da funzionari, nemmeno da dirigenti, non avevano nemmeno un bilancio proprio», attacca il ministro, «adesso potranno dare anche lavoro e reddito». Musica per le orecchie del sindaco, che cerca di fare altrettanto con la Fondazione dei musei veneziani, affidata a una giovane imprenditrice di origini torinesi, Mariacristina Gribaudo. Non c’è solo la cultura. «Abbiamo parlato anche di progarmmazione e bigliettazione integrata», dice Franceschini. Un contatto cominciato due giorni fa a Firenze, a margine del convegno dell’Anci sulle Città metropolitane.

In Comune adesso cercano di rendere concrete le buone intenzioni manifestate sul fronte del “degrado” e del centro storico sempre più a rischio per l’invasione dei turisti e delle attività turistiche che scalzano le botteghe storiche e i negozi di vicinato. Anche di questo hanno parlato Brugnaro e Franceschini. È stato il sindaco a introdurre il discorso del controllo per le aree in sofferenza come l’area marciana, invasa nel 2015 da 27 milioni di turisti. «I sindaci possono emettere provvedimenti per limitare l’accesso all’area marciana solo a chi ha prenotato», ha detto Franceschini. Discorso avviato anche sulla possibilità per il Comune di tenere per sé gli introiti che derivano dal turismo e di incassare un “ticket” anche per i passeggeri delle navi degli aerei, in prospettiva anche dei treni. Oggi la “tassa sul turismo” funziona solo con chi pernotta in hotel, sotto forma di tassa di soggiorno. «Abbiamo extracosti incredibili che derivano dal turismo», ha ribadito Brugnaro. Concetto espresso anche in mattinata, nel discorso di saluto al ministro alle Gallerie.

«Oggi è una giornata di festa per Venezia», ha esordito Brugnaro, «salutiamo il ministro, insieme costruiremo le premesse per ripartire». Poi un ringraziamento al governo per le risorse stanziate con l’ultima Legge di stabilità. «Anche se gli faremo capire che non sono sufficienti», ha detto. Infine, Brugnaro ha ringraziato l’ex soprintendente oggi segretario regionale Renata Codello, autrice insieme a Tobia Scarpa del progetto di restauro delle Gallerie. E ha aggiunto: «Anche con l’attuale soprintendente i rapporti sono ottimi, è una strada su cui continuare. Vogliamo una città viva».

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