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Italia Nostra
Italia Nostra: "Sblocca Italia e DDL Lupi rappresentano un attacco al paesaggio, al territorio e ai centri storici
23 Settembre 2014
Comitati e movimenti
Una critica alle politiche governative contro il governo pubblico del territorio, contro il paesaggio e i beni culturali. Un comunicato stampa. 22 settembre 2014



Il cosiddetto decreto “Sblocca-Italia” e - in itinere - il ddl Lupi rappresentano un attacco scomposto all'integrità del nostro territorio e quindi del nostro Paesaggio e dei Centri Storici nel loro insieme. In queste ultime settimane lo stesso MIBACT è stato investito da una vera controriforma che stravolge sostanzialmente la sua stessa ragione d’essere e che rischia di provocare la dissoluzione del nostro sistema di tutela.

Ispirati al mantra della "semplificazione" e della “lotta alla burocrazia”, i due provvedimenti rispondono alla medesima logica che si può sintetizzare nell'abolizione/riduzione generalizzata di procedure di controllo. Con il pretesto della rapidità, ogni decisione converge su un decisore unico, si annullano le verifiche democratiche (processi partecipativi), si opacizzano i passaggi e, più in generale, si abbandonano le pratiche di pianificazione di ogni tipo, a partire da quella territoriale.

Nello “Sblocca Italia” si ricorre alla costante rimozione di ogni verifica e controllo giungendo ad introdurre, in modo generalizzato, il silenzio assenso del MIBACT, annullando anche di fatto l’archeologia preventiva riducendo la funzione del Ministero a quella di mero osservatore. Il sospetto è che la cosiddetta “riforma del MIBACT” risulti come attestazione di una radicale trasformazione del Ministero confinato ad occuparsi, con poche risorse, solo di musei e monumenti considerati più rappresentativi, con esclusive finalità ludico-turistiche.

Di fronte alla gravità della minaccia rappresentata dallo “Sblocca-Italia” e dal ddl Lupi, Italia Nostra si rivolge al Presidente della Repubblica, al Parlamento, al Ministro dei Beni Culturali e al Ministro dell’Ambiente, a tutti gli uomini di cultura e soprattutto a tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti del territorio in cui vivono, affinché tali provvedimenti siano cancellati e sostituiti con leggi ispirate alla tutela integrale del paesaggio e che rilancino l'occupazione anche e soprattutto attraverso quell'opera - urgentissima e indispensabile - di manutenzione territoriale e riqualificazione urbana da troppo temporimandata e la cui mancanza è causa di gravissimi danni economici e sociali, oltre che ambientali e culturali.

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