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Federico Gasperini
Ferrovie, è guerra tra Regione e Trenitalia
4 Dicembre 2013
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Finalmente qualche istituzione elettiva si oppone al progetto di finalizzare l’organizzazione del territorio e dell’accessibilità esclusivamente ai più ricchi, e di abbandonare i lavoratori, gli strudenti e gli altri pendolari al dominio dell’automobile.

Finalmente qualche istituzione elettiva si oppone al progetto di finalizzare l’organizzazione del territorio e dell’accessibilità esclusivamente ai più ricchi, e di abbandonare i lavoratori, gli strudenti e gli altri pendolari al dominio dell’automobile. Greenreport, 4 dicembre 2023

Molto probabilmente tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l’Ad delle Ferrovie Mauro Moretti, non corre buon sangue. Anche a livello di rapporti personali. Ma la polemica tra la Regione e le Ferrovie è soprattutto nel merito. Rimanendo solo ai fatti degli ultimi tempi: il “taglio” degli intercity (non solo in Toscana) da parte di Trenitalia (poi in parte salvati grazie alla mobilitazione delle regioni). Ora la proposta del nuovo orario ferroviario, che entrerà in vigore a metà dicembre, che penalizza, sempre per quanto riguarda i servizi veloci (Av esclusa) in particolare la tratta Firenze-Arezzo e Valdichiana, vista la mancata sinergia con il servizio di trasporto ferroviario regionale. A tal proposito l’assessore a infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli ha scritto agli amministratori delegati di Rfi e Trenitalia per denunciare queste criticità (e la mancanza di condivisione per le decisioni prese) che avranno come conseguenza il peggioramento del servizio. Da parte sua Moretti ha invitato i pendolari che si lamentano con le ferrovie per i disagi, a rivolgersi a chi fa i programmi di trasporto, cioè le Regioni, affermazione che ha fatto andare su tutte le furie Rossi.

«Moretti pensi a far arrivare i treni in orario, si prepari a non bloccare i treni nell’eventualità di nevicate e ci rifornisca nei tempi previsti i nuovi treni che abbiamo contrattualizzato. Ci rivolgiamo al governo nazionale, da cui attendiamo ancora le risposte che non abbiamo avuto. Ad esempio ci piacerebbe sapere se il governo intende metterci in condizioni di effettuare una regolare gara pubblica, veramente competitiva per il trasporto regionale». Intanto per toccare con mano l’entità dei disservizi e dei disagi che devono affrontare ogni giorno i pendolari, questa mattina il presidente Rossi, accompagnato dall’assessore Ceccarelli, ha effettuato un viaggio, a sorpresa, su un treno regionale dal Valdarno a Firenze e poi ha postato le prime impressioni su facebook: «Arrivato a Firenze Campo Marte in orario. Treno sovraffollato, anche se, mi dicono, un po’ meno del solito. Dalla stazione di Figline solo posti in piedi. Ho incontrato la vicesindaco di Montevarchi Elisa Bertini (anche lei pendolare) e sempre casualmente il portavoce dei pendolari del Valdarno, Maurizio Da Re. Voglio fare questo giro, in incognita, nelle tratte toscane per capire e vedere direttamente pregi e difetti del trasporto regionale per poter sostenere al meglio una pressione su Trenitalia, sul rispetto degli orari, sulla fornitura dei nuovi treni, sugli interventi da realizzare per migliorare il servizio. Fino ad oggi si sono spesi miliardi per l’alta velocità e solo spiccioli per i pendolari: uno squilibrio che deve essere corretto. Questo è l’obiettivo- ha concluso Rossi- e voglio arrivare fino in fondo».

Questa iniziativa ci pare opportuna e lodevole, ma quello che è necessario capire, al di la delle polemiche, è quale tipo di mobilità ritiene prioritaria il governo nazionale e quale azione intende esercitare nei confronti di Trenitalia e Rfi per le inadempienze lamentate dalla Regione Toscana (e da altre), confermate dai cittadini pendolari. Se il governo, come talvolta ha dichiarato, intende puntare sulla mobilità sostenibile bisogna riqualificare il servizio ferroviario rendendolo sempre più competitivo in rapporto all’utilizzo dell’auto privata, anche nei piccoli e medi tragitti

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