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Dan McLean
Prospettive per il territorio
29 Marzo 2012
Dalla stampa
Innovazioni, dubbi, perplessità sulla approvata riforma urbanistica britannica. L’opinione della Campaign to Protect Rural England, 27 marzo 2012 (f.b.)

Titolo originale: Planning for the future – Scelto e tradotto da Fabrizio Bottini

Si tratta, semplicemente, della più radicale revisione del sistema urbanistico che si sia mai vista. Dopo mesi di dibattito e migliaia di occasioni di consultazione pubblica, abbondanza di critiche sui media e scontri politici, alla fine il governo ha approvato il nuovo National Planning Policy Framework (NPPF). Le leggi urbanistiche di solito non sono un argomento troppo appassionante, ma il forte coinvolgimento dell’opinione pubblica dimostra quanto si tenga al nostro territorio, e si comprenda il ruolo fondamentale delle scelte pubbliche nella sua organizzazione. Attraverso tutto il percorso di dibattito, la Campaign to Protect Rural England si è sempre espresso a favore di una forte regolamentazione, esprimendo le proprie riserve quando la prima stesura del documento non riconosceva il valore intrinseco del territorio rurale, che per il 52% della superficie non è specificamente tutelato in quanto rilevante. Quanti fra noi hanno partecipato a questa immersione urbanistica totale degli ultimi mesi erano naturalmente molto curiosi di capire come si sarebbe riusciti all’interno del NPPF a condensare le precedenti 1.000 pagine in sole 50.

La buona notizia è che a quanto pare il governo ha ascoltato noi della CPRE, insieme alle altre associazioni ambientaliste, inserendo nella stesura finale alcune modifiche ai punti che ci avevano lasciato perplessi, ad esempio una definizione più chiara di sviluppo sostenibile, o il valore intrinseco attribuito al territorio rurale in quanto tale; ma l’orientamento governativo esplicitamente favorevole alla crescita fa sì che si debba restare vigilanti, perché tale crescita non si traduca in danni al territorio delle campagne.

La nostra posizione

“Ci rassicura che il ministro Greg Clark abbia riconosciuto il valore intrinseco delle campagne “sia quando sono specificamente tutelate che quando non lo sono” e che siano stati inseriti nel documento i cinque principi della Strategia nazionale di Sviluppo Sostenibile” ha dichiarato il responsabile esecutivo CPRE, Shaun Spiers. “Per noi si tratta di questioni essenziali. E siamo compiaciuti che il ministro abbia ascoltato tutte le critiche che corrispondevano alle nostre”. Nelle sezioni CPRE di tutto il paese si sono studiate le nuove norme. Nel collegio elettorale di David Cameron in Oxfordshire, la responsabile locale Helen Marshall sembra accogliere favorevolmente il nuovo Planning Framework. “Greg Clark sembra averci ascoltati, ma la vera verifica sarà nell’attuazione pratica. Se la formulazione attuale si rivela troppo vaga e aperta alle interpretazioni, se ne potrebbero anche vanificare le buone intenzioni, rallentando ogni cosa”.

Roger Smith, vicepresidente CPRE per il West Sussex, si unisce a questi dubbi nella sua nota. “Credo non si debba essere troppo ottimisti sul NPPF, e aspettare di verificare in dettaglio. Avrei preferito veder definito meglio cosa sia sviluppo sostenibile, soprattutto esplicitando come ciò si traduce in pratica”. Helen sottolinea come le scadenze nella redazione dei piani metteranno in difficoltà le amministrazioni. Il periodo intermedio sarà complicate per i governi locali qui nella zona di Oxford: oggi sono solo il 20% del totale ad avere strumenti adeguati. Gli altri si trovano a qualche punto dell’iter, e potrebbero o meno concluderlo entro la scadenza prefissata di dodici mesi. Naturalmente faremo di tutto per avere degli ottimi piani, ma non è detto che le decisioni affrettate siano le migliori”. Roger resta convinto che il NPPF difficilmente raggiungerà gli obiettivi per le case economiche. “Se si costruisce eccezionalmente poco non è per colpa delle decisioni urbanistiche burocratizzate: sono semplicemente le imprese che ci mettono troppo, anche se i permessi già ci sono. E poi riducono le percentuali di abitazioni economiche negli interventi, fino al solo 20% o 30%. Col nuovo documento non cambierà nulla per questo problema”.

Un territorio straordinario

Poco prima della pubblicazione del nuovo NPPF, il primo ministro David Cameron aveva pubblicamente apprezzato l’idea urbanistica di fondo di uno dei fondatori CPRE, Sir Patrick Abercrombie, quando in un discorso all’Istituto di Ingegneria Civile affermava di voler emulare l’ideale di Abercrombie, di un territorio ordinato. Vale però la pena ricordare che Abercrombie era fortemente critico rispetto ai rischi di un approccio pubblico troppo attento ai vantaggi economici, quando osservava: “Occorre riflettere seriamente su come in periodi di difficoltà finanziarie sia sempre la bellezza ad essere sacrificata sull’altare del vantaggio immediato”. Ce lo dirà solo il tempo, se questo nuovo orientamento urbanistico, tanto a lungo atteso, sia in grado di tutelare davvero, oppure sacrificare, la bellezza delle campagne. Non c’è bisogno di ripetere che la CPRE a partire dai prossimi giorni continuerà sia nell’esame particolareggiato del NPPF, sia nel lavoro sull’urbanistica insieme a organi governativi, amministrazioni locali e abitanti, per difendere ciò che anche Greg Clark ha giustamente definito “il nostro territorio straordinario”.

Uno sguardo al National Planning Policy Framework: Verde (passi avanti/buono), Giallo (non cambia nulla/cautela), Rosso (non ci siamo/attenzione):

Verde – Valore intrinseco:Uno degli aspetti più dubbi della prima bozza di NPPF era l’omissione di tutto quanto riguardava il valore intrinseco del territorio rurale, anche quando non si tratta di aree specificamente individuate. Il ministro Greg Clark ha confermato che adesso si riconoscono valore e bellezza intrinseca delle campagne “specificamente tutelate e non”. Certo non vuol dire che lì non si può affatto trasformare nulla, ma sottolinea almeno che in prima istanza non si costruisca su spazi aperti.

Verde – Piani comunali:Il documento sottolinea chiaramente come tutte le decisioni sulle trasformazioni debbano essere in linea con piani e programmi locali, salvo particolari e motivate eccezioni. Ottimo anche che il governo abbia accettato di concedere alle amministrazioni il tempo di aggiornare i propri piani prima dell’entrata in vigore dell’orientamento “preventivamente favorevole alle trasformazioni sostenibili”, anche se in parecchi casi sarà una sfida rispettare la scadenza dei dodici mesi.

Verde – Inquinamento luminoso e silenzio: buona cosa aver inserito la lotta delle amministrazioni locali all’inquinamento luminoso attraverso la progettazione e i controlli. Speriamo che ora aumentino i limiti agli effetti dell’illuminazione artificiale sulla qualità spaziale, nei luoghi che devono restare normalmente al buio e ambienti naturali. E per la prima volta in un documento nazionale si tutela la tranquillità dei luoghi. Siamo del tutto favorevoli a questa scelta che contribuisce alla salute e alla qualità della vita.

Giallo – Sviluppo sostenibile:osservavano in molti come nella prima bozza di NPPF si sostenesse uno “sviluppo sostenibile” a tutti i costi, senza però spiegare chiaramente cosa si voleva dire. Nella versione finale si entra di più nei particolari, facendo riferimento alla Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile in cinque punti, e Greg Clark in parlamento ha ripetuto più volte come tra gli elementi chiave dei progetti sostenibili ci siano società e ambiente. Ma non esiste ancora chiarezza sufficiente su cosa possa significare in pratica questa sostenibilità, e mancano limiti ambientali specifici.

Giallo – Recupero di superfici dismesse:la bozza non comprendeva le precedenti indicazioni sulla priorità di trasformazione per le superfici già urbanizzate, quindi accogliamo favorevolmente che nel documento finale si riconosca in modo esplicito questa priorità. Ma nel nuovo NPPF non si prescrive sempre, come accadeva, la trasformazione delle superfici dismesse prima di considerare gli spazi aperti.

Rosso – Ambiente contro crescita?Se il governo ha eliminato tutte le affermazioni allarmanti della prima bozza di NPPF, come il famigerato “SI preliminare” alle trasformazioni sostenibili, si continua comunque ad assegnare “peso significativo” agli aspetti di crescita economica, il che implica considerare regole certe un ostacolo a questa crescita. Un aspetto con cui la CPRE ha da sempre polemizzato, visto che i nostri studi confermano quanto una attenta pianificazione, lungi dall’impedire sviluppo, apporti notevoli e duraturi vantaggi economici di lungo termine.

Rosso – Emergenza case: nel documento si mantiene l’orientamento sbagliato a chiedere che siano messe a disposizione attraverso i piani superfici sufficienti su un arco di cinque anni a realizzare case “immediatamente”, più un’altra quota del 5-20% “cuscinetto” in base ai programmi locali. Non si tratta di un’idea nuova, e la quota cuscinetto potrebbe spingere le amministrazioni a costruire a costi inferiori su zone agricole.

scaricabile qui di seguito la versione finale del National Planning Policy Framework così come proposta dal Ministero per le Aree Urbane; il dibattito precedente, compresa la bozza preliminare e relative polemiche, è stato seguito con una certa puntualità nei mesi scorsi, e se ne può trovare ampia documentazione anche in italiano su queste pagine (f.b.)

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