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Piani Regolatori sovradimensionati: il Tar dice no
2 Novembre 2011
Articoli del 2011
C’è, tra i poteri istituzionai, qualcuno che ha ancora un po’ di sale in zucca a proposito dell’uso del territorio. Se non nell’esecutivo né nel legislativo, almeno nel giudiziario. Ce ne informa il sito Stop al consumo di territorio; alleghiamo la sentenza

La sentenza n. 951/2011 (depositata il 28 giugno 2011) del T.A.R. Lombardia-sezione di Brescia, delinea uno scenario importante che è bene venga conosciuto in ogni Comune italiano: un nuovo Piano di Gestione del Territorio (o Piano Regolatore) non può basarsi su previsioni di sviluppo demografico non giustificate. In parole povere, non è possibile che la nuova pianificazione si basi su un numero di abitanti potenziali di troppo superiore all'effettivo andamento demografico registrato nel corso degli anni. Nel caso in questione, il PGT di Soncino (Cremona) prevedeva un aumento del 30% della popolazione attuale a fronte di un'evoluzione demografica sostanzialmente stabile registrata nel Comune negli anni.

Limitandosi a sottolineare l'assenza di giustificazioni all'interno dei documenti di piano di tale scelta, i Giudici bresciani hanno quindi annullato il Piano del Comune di Soncino, invitando il Comune a dare successivamente debito conto delle proprie stime in sede di successiva adozione.

Nella sentenza si legge che è presente un “errore nel dimensionamento del piano […] sulla stima del futuro numero di abitanti”, il PGT annullato “prevede un considerevole aumento della popolazione residente, che dovrebbe accrescersi di 2.979 nuovi abitanti […] si tratta di un incremento superiore al 30% e considerevole anche in valore assoluto, previsto secondo logica nell’arco dei cinque anni che […] costituiscono il termine di validità del documento di piano”. 
Basta guardare l’andamento storico per verificare che “l’evoluzione demografica del Comune di Soncino, è caratterizzata da una sostanziale stabilità” citando la crescita di 321 abitanti negli ultimi 36 anni. Questa previsione di crescita spropositata e non dimostrata, a detta del TAR, è “senza dubbio una illogicità manifesta […] e comporta l’annullamento del piano”.

Quante decine (centinaia ? migliaia ? ...) di Comuni italiani conoscete in identica situazione ? Ora c'è una sentenza del T.A.R. a fare da precedente !

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