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Ferruccio Sansa
Le mani degli “amici” sulla Riviera di levante
12 Agosto 2011
Liguria
Intreccio tra poteri, spesso inquisiti, e operazioni immobiliari, per arricchire i soliti e impoverire i posteri. Il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2011

L’amico del cardinal Tarcisio Bertone, l’amico di Gianpiero Fiorani (emigrato in Nigeria dove si occupa di petrolio) e il braccio destro del senatore Pdl Luigi Grillo (a sua volta legato ai furbetti del quartierino). Con una serie di società con sede in Lussemburgo e in paradisi fiscali stanno investendo centinaia di milioni, comprando mezza Liguria, pronti a sbarcare in Toscana. Cemento, pallanuoto e calcio, sono dappertutto. A cominciare dal contestato progetto per il porto di Santa Margherita.

Si parla di un investimento da 70 milioni che prevede moli, bagni extralusso, centri di talassoterapia, giardini pensili e 250 box interrati in una delle località più famose del Mediterraneo. Un progetto che ha visto l’opposizione di comitati di cittadini e di liguri del calibro di Renzo Piano. Ma amministratori e giornali locali non hanno dubbi: “Si trasformerà la cittadina in un salotto eco-sostenibile”. A guardare le immagini dei rendering dello studio architettonico Gnudi sorge, però, qualche dubbio: ecco i moli, le passerelle di legno degli stabilimenti e gli enormi scalini di cemento proprio sul mare. L’architetto Giorgio Gnudi, però, assicura: “Abbiamo studiato ogni dettaglio per ridurre l’impatto. Siamo pronti a discutere”.

Ma il cemento è la punta dell’iceberg, il grosso della storia sta sotto il pelo dell’acqua. E racconta un intreccio di nomi che vantano amicizie dal Senato al Vaticano. A realizzare il nuovo porticciolo sarà infatti la società Santa Benessere & Social srl. Tra i soci c’è la Rochester Holding, società anonima lussemburghese (a sua volta controllata da società delle Isole Vergini e di Panama), un “dettaglio” che potrebbe suscitare polemiche se il Comune dovesse affidarle una concessione pubblica. Per ammissione di chi propone il progetto, la società fa capo a Gabriele Volpi. Originario di Recco, poi emigrato a Lodi e quindi in Africa, oggi risiede a Lagos (Nigeria) e guida un impero con 15 mila dipendenti e 300 milioni di patrimonio che fino a pochi anni fa risultava controllato da società offshore. È un uomo schivo, nonostante il jet personale e lo yacht da 60 metri, che ha fatto la sua fortuna fornendo appoggio logistico alle multinazionali del petrolio. Volpi ha sempre respinto le voci che lo associavano al commercio di armi: “Non ho mai avuto bisogno di fare cose del genere”. Insomma, leggende metropolitane. Volpi oggi è una potenza nella sua Liguria. Oltre alle attività edilizie si è lanciato in avventure sportive che gli procurano largo consenso: è proprietario della Pro Recco che sta sbancando il campionato italiano di pallanuoto. Suo anche lo Spezia Calcio. Ma Volpi non ha mai nascosto la sua amicizia con Fiorani (anche lui in passato interessato a investire in Liguria il frutto delle sue operazioni finanziarie). Anzi, il furbetto del quartierino dopo le disavventure giudiziarie del 2005 scelse una partita della Pro Recco per ricomparire in pubblico.

L’operazione di Santa Margherita, però, rivela altre alleanze di Volpi. Presidente di Santa Benessere & Social è Andrea Corradino (che guida anche lo Spezia Calcio). Area Pdl, Corradino è l’avvocato dell’onorevole Luigi Grillo. E qui le coincidenze si moltiplicano: Grillo, uomo del Pdl nel mondo delle banche, è stato condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per l’inchiesta Antonveneta sui furbetti. E proprio l’influenza di Grillo nel sistema bancario e nella Cassa di Risparmio della Spezia, dicono i critici, avrebbe portato Corradino alla presidenza di Carispezia.

Non basta: nel cda della Santa Benessere ecco Gianantonio Bandera, costruttore amato dalla Chiesa. Ma soprattutto dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone, ex cardinale di Genova. Bandera è membro del cda dell’impresa che sta realizzando a Roma un progetto caro al Vaticano, ma ancora più contestato di quello di Santa Margherita: auditorium, uffici e laboratori dell’ospedale Bambino Gesù (presieduto da un altro fedelissimo di Bertone, Giuseppe Profiti, condannato a sei mesi per l’inchiesta genovese di Mensopoli). Bandera è consigliere di società che fanno capo all’Amministrazione Patrimonio della Sede Apostolica ed è stato nominato dalla Curia di Genova Magistrato della Misericordia, fondazione che amministra i beni della Diocesi destinati ai poveri, un patrimonio enorme.

Ma il trio è impegnato anche nella mega operazione immobiliare nelle aree dismesse della Iml, a Recco: stadio di pallanuoto, residenze per gli atleti, hotel a 4 stelle, uffici, più gli immancabili parcheggi con residenze. Altra operazione che divide la popolazione. Nella società San Rocco Immobiliare spa ritroviamo Corradino e Bandera. Proprietaria dell’impresa è la Recina Invest, società con sede in Lussemburg, a sua volta con rimandi a Panama (Daedalus Overseas inc) e alle Isole Vergini Britanniche (Bright Global sa).

Lo stesso schema replicato a Recco nella Sant’Anna srl. Stavolta si parla del progetto di riqualificazione della piscina (con la costruzione di posti auto sotterranei in riva al mare) che sarebbe gestita dalla Pro Recco di Volpi. Basta? No, Bandera era impegnato in operazioni immobiliari nei terreni delle parrocchie della Riviera. Ma sono bruscolini, l’imprenditore pensa in grande, per diventare uno dei signori della Liguria con investimenti di almeno 200 milioni: attraverso il consorzio Lavagna Futura ha proposto un progetto di riqualificazione del porto di Lavagna, il più grande del Mediterraneo (1.300 posti barca). Poi si parla di Lerici e, dicono ambienti a lui vicini, della Toscana. Del resto a Carrara c’è già la sede di molte sue società, negli uffici del commercialista Giulio Andreani (candidato sindaco di Carrara nel 2002 con il centrodestra). Progetti realizzati contro la popolazione? No, secondo il sondaggio commissionato a Renato Mannheimer il 57% dei residenti è favorevole al porto di Santa Margherita. C’è, però, chi, come il giornalista Marco Preve, ricorda un dettaglio: “Mannheimer compare come socio o titolare di quote in diverse società che si occupano di comunicazione, finanza e immobiliare. In una di queste, la Opera Multimedia in liquidazione di Pavia, ha tra i suoi soci anche l’Union des Banques Suisses, che controlla interamente uno dei soci dell’impresa che realizzerà il porto”.

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