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Corrado Zunino
Arriva l´autostrada della Maremma e ora anche gli ambientalisti dicono sì
18 Febbraio 2011
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Scoop o falsa notizia? Sembra almeno una forzatura delle posizioni delle associazioni. La Repubblica, 17 febbraio 2011. Con postilla, e le precisazioni di Vittorio Emiliani

ROMA - Dopo 43 anni, per la Nuova Aurelia c´è un progetto definitivo. Venti giorni e sarà pubblico. Per conoscere il piano finanziario, due miliardi i costi, basterà una settimana. La Società autostrada tirrenica, nata a Grosseto il 21 ottobre 1968 per costruire la Livorno-Civitavecchia, è arrivata a un passo dalla missione. Il progetto, lungo 206 chilometri, è pronto: la Nuova Aurelia correrà lungo la Vecchia Aurelia. Semplice. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è favorevole. Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che è anche sindaco di Orbetello, cittadina strategica, ha ottenuto un "taglio" di venti chilometri attorno all´Argentario e si dice soddisfatto. Di più. Dopo aver temuto chilometri di complanari e gallerie (progetto Lunardi), nuove autostrade nell´entroterra o lungo la costa, ora gli ambientalisti dialoganti si stanno convincendo: meglio limitare i danni e dire "sì" al progetto "in sede". Un intellettuale d´area come Vittorio Emiliani - la Bassa Toscana è piena delle seconde case di intellettuali, giornalisti, politici che alla Nuova Aurelia si sono fieramente opposti per stagioni - ha scritto sul "Tirreno": «L´ultimo progetto ricalca quello già appoggiato da Italia Nostra, Wwf e Lega Ambiente. Consuma poco suolo e paesaggio, costa la metà del disegno del 2008. Con i "no" aprioristici e aristocratici ci si salva (forse) l´anima e però si fanno passare le cose peggiori». La statale Aurelia, che in diversi punti oggi è "una variante" e lascia a margine la storica Aurelia (declassata, in quegli stessi punti, a provinciale), diventerà un´autostrada a pagamento a due corsie per senso di marcia. Si allargherà dagli attuali 14-18,60 metri a 24 metri (eccetto l´area "di rispetto" prima di Orbetello, tra Fonteblanda e Follonica: lì si salirà solo a 18,60 tagliando la corsia d´emergenza). Via gli incroci a raso e le pericolose svolte a sinistra. Saranno migliorati gli attuali 32 svincoli. Tutti gli altri accessi - non più diretti - saranno raccordati attraverso controstrade «che non toglieranno ingressi a residenze, fattorie e aziende», spiega l'amministratore delegato Ruggiero Borgia. Dieci le aree di servizio (la gran parte esistenti) e sette nuove barriere. Serviranno a pagare il pedaggio in uscita. Quanto? Ipotizzando 10-13 centesimi a chilometro, l´intero percorso Civitavecchia-Livorno potrà costare venti euro. Probabili esenzioni parziali per i residenti. Il cantierone della Nuova Aurelia sarà diviso in sei lotti. Il primo, a nord, Rosignano-San Pietro a Palazzi, è già avviato e sarà chiuso entro il 2012. Poi toccherà al Civitavecchia-Tarquinia. Tutto, si annuncia, sarà concluso entro il 2016. «L´abbattimento di case sarà minimo e così l´esproprio di terreni», assicura Borgia, «abbiamo fatto un progetto all´uncinetto, metro per metro».

Postilla

Zunino si riferisce a un articolo di Vittorio Emiliani sul Tirreno. Lo inseriamo qui di seguito, con in calce la precisazione che Emiliani ha inviato al direttore de la Repubblica .

il Tirreno, 16 febbraio 2011

Tirrenica sull'Aurelia. Il male minore

di Vittorio Emiliani



La quarantennale vicenda dell’autostrada della Maremma sembra vicina ad una svolta. Bisogna essere cauti e vedere quale sarà il progetto (e non soltanto il generico tracciato) soprattutto fra Grosseto e Civitavecchia. La linea enunciata dalla concessionaria SAT di una autostrada tutta sulla sede stessa dell’Aurelia rappresenta un indubbio passo avanti. E’ la “filosofia” che presiedeva al solo progetto vero messo sin qui in campo e cioè al progetto Anas di superstrada che sostenemmo: perché evitava le tanto (giustamente) temute complanari; consumava poco suolo e paesaggio (o ne consumava molto di meno); costava circa la metà dell’autostrada SAT-Regione Toscana, ecc. Si obietterà che quella era una superstrada e questa è una autostrada. In realtà nel lessico dell’Unione Europea non esistono superstrade, ma soltanto autostrade, cioè arterie di una determinata larghezza, con un guard-rail largo così, con corsie di emergenza, ecc. Se poi debbano essere a pedaggio o libere, questo è affare dei singoli Stati.

Quindi il progetto che la SAT presenterà a fine mese appare il più vicino per tracciato e impatto paesaggistico-ambientale a quello Anas, un grande volume ricco di dati e di carte, che all’epoca venne presentato – è bene ricordarlo agli smemorati di ogni parte – nella sede nazionale di “Italia Nostra” a Villa Astaldi a Roma, alla presenza del vertice di IN, di Fulco Pratesi presidente del Wwf, degli esponenti di Legambiente e di altre sigle. Da parte di tutti (ripeto: di tutti) vi fu un largo consenso sia pure con alcuni correttivi da introdurre. E a questo dovremmo essere nuovamente. Avendo stornato, con lotte, proposte e proteste, locali e nazionali, alcune minacce gravissime, fra le quali: a) il progetto Lunardi di autostrada a monte con varie gallerie; b) l’autostrada a mare parallela all’Aurelia (ridotta a strada ordinaria), con complanari e caselli devastanti, e alla ferrovia.

A nostro avviso la priorità assoluta dovrebbe essere costituita dal raddoppio e dalla messa in sicurezza dei due tratti, pericolosissimi (come conferma il recente incidente alla Torba, miracolosamente senza vittime), ad una corsia per senso di marcia, in Comune di Capalbio e fra Tarquinia e Civitavecchia. Dove l’Aurelia presenta un tasso di incidentalità doppio rispetto alla media toscana. Il resto dovrebbe venire adeguato – nelle corsie di emergenza e nei troppi ingressi a raso – in base ad un piano certo. Ma la Regione Toscana – dove il presidente Rossi e l’assessore Marson hanno dato precisi segnali di attenzione al paesaggio e all’ambiente, come da anni non succedeva - deve proporre con forza al governo una politica dei trasporti integrata, centrata sulla rivalorizzazione della ferrovia tirrenica (invece negletta), per passeggeri e merci, in funzione dei porti di Livorno e di Piombino, e su quelle autostrade del mare di cui quasi non si parla più (una delle tante follie italiane). Coi “no” aprioristici e aristocratici ci si salva (forse) l’anima e però ci si condanna all’impotenza e si fanno passare le cose peggiori.

La lettera di precisazione

di Vittorio Emiliani



Caro direttore,

nell'articolo uscito oggi su "Repubblica" Corrado Zunino mi fa dire, sbrigativamente, cose che non ho detto. Sul "Tirreno" ho infatti scritto che una decina di anni fa Italia Nostra, Wwf, Legambiente, Comitato per la Bellezza si espressero favorevolmente, con alcuni punti critici da approfondire, sul progetto Anas di una superstrada da Rosignano a Civitavecchia. Che costava la metà del progetto autostradale SAT-Regione, consumava molto meno suolo, riduceva l'impatto paesaggistico, ecc. Ho osservato che il tracciato proposto ora dalla SAT ricalca in buona parte quel progetto e quindi rappresenta un passo avanti, ma che bisogna andarci cauti e verificare bene le cose non sul tracciato bensì sul progetto annunciato come prossimo dalla concessionaria . Quindi non c'è nessun favore preventivo da parte di Wwf, Legambiente (Italia Nostra rimane, a quanto pare, del tutto contraria), Rete Comitati Toscani, Comitato per la Bellezza, ecc. Non firmiamo cambiali in bianco. Proprio per questo abbiamo fatto studiare la cosa da due valide esperte di trasporti come Anna Donati e Maria Rosa Vittadini e renderemo al più presto pubblici i risultati di tali indagini. Sempre attendendo il progetto dettagliato e ribadendo la priorità per la il raddoppio della strada attuale ancora a corsia unica nei due tratti, pericolosissimi, fra Tarquinia e Civitavecchia e in Comune di Capalbio. Grazie dell'ospitalità, cordialmente

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