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Lodo Meneghetti
Promemoria
22 Gennaio 2010
Lodovico (Lodo) Meneghetti
33 + 2 cose brutte da ricordare, dalle Alpi al Lilibeo.

1- Italia povera di parchi, solo il 12% del territorio nazionale contro, per esempio, il 59% della Germania. Solo ventiquattro i parchi nazionali; poco più di un migliaio tutti gli altri per lo più istituzionalmente deboli o privi di un’effettiva gestione oculata, troppo piccoli o dai confini troppo intricati.

2- Parchi sconciati. Portofino perde i tre quarti della propria superficie; al Circeo si restringe la zona protetta; al parco naturale di Bracciano vince la cubatura (30.000 mc) nella tenuta di Vicarello e nella riserva Odescalchi; il parco del Ticino cede alla vessazione autostradale: bretella Boffalora Malpensa, terza pista dell’aeroporto, autostrada Broni Mortara (e non è finita).

3- Destra e sinistra unite in Liguria per l’ultima mazzata a quel che resta di buono e di bello lungo la costa dopo un secolo di “sviluppo edilizio” e di rapallizzazione. Il Pdc, “Partito del cemento” fatto di politici, imprenditori, banchieri in azione da Ventimiglia a Sarzana, al loro servizio architetti internazionalisti come Bofill (Savona), Fuksas (Magonara/Savona), Consuegra (Albenga), Botta (Sarzana e Albaro), Piano (Genova/Erzelli), insensibili al tema della conservazione e cura del paesaggio residuo

4- Autostrada della Maremma fra Grosseto e Civitavecchia: silenzio sull’unica alternativa possibile per non distruggere il paesaggio maremmano: l’adeguamento dell’Aurelia.

5- Progetto di un nuovo hotel e di quaranta posti auto nell’intangibile borgo di Portofino.

6- Primo concorso degli ecologisti per fotografie degli ecomostri lombardi. Dalle montagne dell’Aprica a Mandello Lario un museo degli orrori.

7- Scempio di Arquà Petrarca. Villette di fronte alla casa del poeta, costruzioni sulle colline del Sassonegro, 30.000 metri cubi nella Valle a sud del centro antico, 90.000 metri cubi nel territorio delle Valli Selvatiche , tra Villa Selvatico e Villa Emo dello Scamozzi.

8- Per incuria, manomissioni, abusivismi: dal Veneto alla Sicilia siti italiani messi in discussione dall’Unesco: ambiente delle Ville Venete, Cinque Terre, San Gimignano, Amalfi, Ercolano, Cilento, Lipari, Piazza Armerina, Agrigento…

9- Gran notorietà nella Toscana non più felix per le lottizzazioni rovinose a Monticchiello di Pienza e a Castelfalfi di Montaione: e la sconosciuta Grassina di Bagno a Ripoli, coi gruppi di case a schiera proprio davanti alle antiche mura?

10- “Quanto cemento intorno a Mantova” (Erbani). Grosso insediamento di fronte alla città, con relativo paradosso fra i democratici: la dimenticata lotta del bravo sindaco Fiorenza Brioni contro la propria maggioranza “disponibile”.

11- La realizzazione del programma per la ferrovia ad alta velocità costerà almeno sessantasei miliardi, una cifra spropositata, che non risolverà il vero problema, quello dell’arretratezza della rete normale e dei relativi treni.

12- Persa la lunga battaglia per salvare l’integrità di Baia Sistiana a Duino Aurisina (“la baia di Rilke”); sorge la “Nuova Portofino”, ignobile falso paesetto “istriano”.

13- I sindaci paiono ignari di fronte a un mare di nuove costruzioni in Valpollicella, intanto incassano gli oneri di urbanizzazione…

14- L’ecomostro di Alimuri a Vico Equense sulla costa sorrentina e il complesso alberghiero abusivo di Castelsandro in Cilento: resteranno lì nonostante le vecchie proteste di Rutelli?

15- “Questa Italia di cemento” (Asor Rosa): negli ultimi dieci anni si è costruito in ragione di 53 metri cubi per ogni cittadino. Che significa un totale di circa 3 miliardi e 200 milioni di metri cubi! Come dire 200.000 corposi edifici da 15.000 metri cubi ognuno.

16- Esiste un disegno di legge del luglio 2007 (poi approvato o no?) riguardante venti paesaggi rurali (caratterizzati da colture di pregio) da salvare, anzi da “valorizzare” (ehm ehm…): dalle campagne valdostane (ma dove sono intatte?) al Tavolato degli Iblei in Sicilia. Scelta molto pericolosa. Se questi sono paesaggi da salvare sembra che non lo siano altri reperibili nel mare magno del territorio nazionale pur in buona parte rovinato in varie maniere. E “valorizzare” sappiamo cosa vuol dire, poco meno che edificare quanto più possibile per “far rendere” turisticamente il posto.

17- Abusi edilizi scoperti persino nel parco delle Cinque Terre, a Rio Maggiore e a Vernazza. Ma si può? Certo, tutto è possibile nel nostro disgraziato paese.

18- Il business delle isole Eolie. Nuovi alberghi in barba all’Unesco. “Se il piano regolatore delle Eolie salta come un’onda, anche il piano paesistico è facilmente aggirabile, fra leggi, leggine e siculi intrighi” (l’Unità).

19- Non suona più l’allarme alla foce dell’Arno, vicino alla tenuta di San Rossore? Porto di cinquecento barche, alberghi, ristoranti appartamenti… e l’ampliamento dell’ippodromo dentro la tenuta con massacro di alberi e compromissione del terreno…

20- Giorgio Bocca: “Ma io dico no all’alta velocità. La pianura padana da Torino a Novara è stata squarciata, devastata, cementata dalla linea ferroviaria dell’alta velocità… Per risparmiare un quarto d’ora di viaggio si è piantata nella più fertile e bella pianura d’Italia una gigantesca linea Maginot”.

21- Persiste l’abuso edilizio diffuso nel paese? 10% nel 2006; 331.000 unità, 30.000 abusive. Infrazioni per chilometro di costa: media nazionale, 2,6, Campania 5,9, Veneto 5,4, Romagna 4,3, Lazio 3,7. Difficile che sia drasticamente diminuito in un paio d’anni.

22- Minacciosi eventi all’orizzonte del sistema di parchi della Val di Cornia. I Comuni, come spesso accade, in disaccordo con i fermi principi di tutela custoditi dal presidente Massimo Zucconi.

23- Secondo Mario Pirani noi Italiani, non avendo statue di Budda da distruggere ci sfoghiamo sui paesaggi intatti, come quelli ancora esistenti in Toscana. Dove, tra l’altro, dovremmo guardarci dalla cosiddetta “conservazione attiva”, tanto cara a troppi amministratori pubblici.

24- Il trucco delle Rta (Residenza turistico alberghiera). Si chiedono e si ottengono permessi per costruire alberghi, che diventano seconde case grazie all’ambiguità della definizione, voluta dal legislatore.

25- Un altro elenco dai giornali dei paesaggi “più” minacciati: Parco di Monza, Lago di Garda, Area delle Ville venete, Paesaggio palladiano, Parco del Delta del Po, Campagna senese, Parco dell’Appia Antica, Necropoli di Tuvixeddu (già massacrata…), Murgia Materana, Paesaggio dello Stretto… Ne mancano mille...

26- Ma il Delta del Po è già in mano ai costruttori di villette e di “regni del kitsch”.

27- Dietro ai piani del governo per battere le crisi mediante il business del mattone, a cominciare dal’incredibile (in un’Europa civile) piano casa, non c’è altro che l’ennesimo, forse più violento “sacco edilizio”.

28- Ad ogni modo il mondo della speculazione immobiliare ha vinto sui settori produttivi, instaurando una indissolubile alleanza tra politica e affari. Le amministrazioni locali, in contatto immediato con gli imprenditori, “possono spostare ingenti ricchezze” (Berselli).

29- Muore il fiume di D’Annunzio, fango, veleni e colate di cemento. Speculazioni ed ecomostri sulle rive del Pescara in Abruzzo.

30- Le velleità speculative sulle montagne lasciano macerie. Impianti abbandonati, alberghi chiusi degradati, condomini mai finiti (deprimenti foto su “Repubblica”).

31-Una notizia buona: rivolta della gente contro il grande edificio a forma di mezzaluna (architetto Riccardo Bofill) che chiuderebbe, come una nuova Punta Perotti, il mare di Salerno.

32- Un tentativo di censimento regionale degli abusi edilizi in Calabria: 5210 edifici illegali sul mare, uno ogni 150 metri di costa.

33- A proposito dell’Italia governata dai re degli appalti, il giornalista Statera ricorda il fulminante slogan di Manlio Cancogni “Capitale corrotta = nazione infetta” (gennaio 1956).

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Appendice urbana. Una sola segnalazione, fra le centinaia possibili, per ognuna delle due città diversamente simboliche ma entrambe “città della cazzuola” (vecchia denominazione di Roma):

34- la lobby romana del cemento, che ha speculato con eccessi di opere inutili sui campionati mondiali di nuoto lasciando un buco di otto milioni, si appresta a nuovi vandalismi per le auspicate Olimpiadi del 2020. Abbiamo sperato che Milano perdesse la gara per l’Expo 2015, facciamo fervidi auguri per una sconfitta nel caso di competizione cui partecipasse Roma. Ma intanto i piatti alla romana che danno da mangiare agli immobiliaristi sono sempre ben pieni; l’ultimo in offerta l’intatta Riserva di Decima-Malafede (88 ettari), pronta per il fiero pasto (vedi Giuseppe Pannuccio in eddyburg 30.11.09);

35- la lobby milanese del cemento, già sempre in festa, è in gran giubilo per i piani dell’amministrazione comunale che prevedono un aumento di 700 mila abitanti nel comune, ossia 70 milioni di metri cubi di sole case. Sì, settanta Milioni!

Milano, 3 dicembre 2009

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