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Carlo Lania
Crotone, un mega villaggio turistico sulle aree protette tra il fiume Neto e il mare
15 Agosto 2009
In giro per l'Italia
Un bell'esempio di "turismo insostenibile". Un bell'esempio di speculazione anni 60 rivisitata in una logica bipartisan. Da il manifesto del 1 luglio 2005

L'idea è di quelle capaci di far venire l'acquolina in bocca a tutti, un vero e proprio bocconcino bipartisan. «Un'occasione unica, che non bisogna lasciarsi sfuggire», la definisce ad esempio l'ex sindaco di Crotone, oggi consigliere di An alla regione Calabria Pasquale Senatore, per il quale «dai tempi dell'industrializzazione degli anni Venti non si era mai vista nella zona, e credo nel resto del Mezzogiorno, un investimento di queste dimensioni». Una convinzione sostenuta, dall'altra sponda politica, da Dorina Bianchi, responsabile per il Terzo settore della Margherita, per la quale invece il progetto «conferma ancora una volta l'impegno del centrosinistra calabrese a favore dello sviluppo e del lavoro». L'idea in questione si chiama «Europaradiso», cittadella del turismo e del tempo libero da realizzare su 1.200 ettari di terreno a nord di Crotone, quasi tutti considerati vero e proprio paradiso naturale dall'Unione europea e per questo classificati come Sito di interesse comunitario e protetti da un apposito decreto presidenziale. La cittadella dovrebbe essere costruita dalla multinazionale israeliana Madpit group di proprietà di David Appel, un imprenditore finito nei guai in patria con l'accusa, poi decaduta, di aver corrotto il premier Ariel Sharon quando era ministro degli Esteri e suo figlio Ghilad.

A Crotone il progetto prevede la costruzione, a 300 metri dalla costa del mare e non distante dalla foce del fiume Neto di alberghi di lusso per un totale di 10 mila posti letto, campi da golf, una metropolitana leggera per i collegamenti con la città e l'aeroporto, uno stadio da 12 mila posti («dove potrebbe giocare la squadra del Crotone») una multisala cinematografica e un villaggio di divertimenti (si sarebbero già detti interessati la Warner Bross e la Disney). Più che un sogno, l'impresa ha tutta l'aria di una megaspeculazione edilizia del valore di 5 miliardi di euro, in cambio della quale vengono promessi dai 4 ai 15 mila posti di lavoro (inizialmente erano molti di più) e garantita la gioia di migliaia di turisti al giorno, trasportati in Calabria da 50-60 aerei in arrivo quotidianamente allo scalo Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto. Un progetto, quello di Europaradiso, che non dispiacerebbe al presidente della regione Agazio Loiero, ma che fa tremare le associazioni ambientaliste che ne hanno chiesto la sospensione al ministero dell'Ambiente. «L'impatto ambientale di una simile cittadella turistica è devastante per la biodiversità e per i già delicati equilibri dell'ecosistema della Foce del Neto», denunciano Italia nostra, Enpa, Lipu, Wwf, Altura, Cnp, Aiig. «Considerato lo stato di degrado della costa ionica calabrese, una simile opera contribuirebbe unicamente alla cementificazione indiscriminata di uno degli ultimi tratti ancora integri».

A sponsorizzare l'idea della cittadella del turismo è soprattutto l'ex sindaco della città Pasquale Senatore, oggi consigliere regionale di An. Un tipo tosto, Senatore. Il 13 giugno scorso per protestare contro il presidente del consiglio regionale, ha fatto come Nikita Krusciov: si è sfilato una scarpa dal piede e ha cominciato a sbatterla contro lo scranno. Con la stessa veemenza durante le ultime elezioni regionali Senatore ha sbandierato i vantaggi che deriverebbero dalla costruzione di Europaradiso insieme alle migliaia di presunti posti di lavoro, riuscendo così a farsi eleggere. Ma alla base del progetto - e vera garanzia di successo - ci sarebbe un'idea definita rivoluzionaria dagli ideatori di Europaradiso: offrire alle decine di migliaia di turisti in arrivo volo, soggiorno e prima colazione gratuiti, in modo da permettergli di spendere tutti i soldi nei servizi offerti dalla cittadella: ristoranti, campi da golf, beauty farm, visite guidate e quant'altro.

Una vera e propria pacchia - si fa per dire - per un possibile bacino d'utenza valutato in milioni di turisti provenienti ogni anno non solo dall'Europa ma anche da Nord Africa e Medio oriente. «In Europa non c'è un posto che può risolvere il problema del tempo libero», ha spiegato David Appel, che durante la presentazione a Crotone del progetto ha avuto la possibilità di spiegare la sua filosofia imprenditoriale: «Le settimane lavorative sono scese da sette giorni a cinque, e forse scenderanno a quattro. L'idea è quella di dare la possibilità alle persone di arrivare qui e di soggiornare quasi gratis, in modo che spendano i loro soldi nelle attrezzature del villaggio».

Ciò di cui Appel sembra non tenere conto in alcun modo, è il fatto che Europaradiso rischierebbe di distruggere in maniera irreparabile una delle are protette più importanti della Calabria. L'oasi di protezione della Foce del Neto fa infatti parte delle zone sottoposte a vincoli particolari con cui vengono protette aree ritenute particolarmente pregiate dal punto ambientale o archeologico. «Aree in cui oggi vivono specie animali protette dalla Comunità europea, verrebbero ricoperte di cemento - denuciano le associazioni ambientaliste - Non capiamo proprio come sia possibile chiudere gli occhi davanti a uno scempio simile».

La simulazione grafica del progetto è tratta da il manifesto

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