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Paolo Berdini
Lupi guida l’urbanistica di Cerveteri
5 Marzo 2009
Una testimonianza della proposta Lupi, applicata alla realtà. Vogliamo tutto l'Italia così? Corrispondenza per eddyburg.it

Bisogna prenderne atto. L’uomo (Lupi Maurizio, non il genere) è davvero un talento. Vicepresidente della Camera dei Deputati; estensore della proposta di legge di cancellazione dell’urbanistica; verboso ospite in ogni dibattito televisivo; amministratore delegato di Fiera di Milano Congressi spa, e chissà quant’alto di più piccolo, pensavamo che nei pochi minuti ancora liberi avesse come unico fine quello di ritemprare le forze.

Macchè. Il nostro si è fatto nominare assessore all’urbanistica a Cerveteri, comune a nord di Roma, un tempo luogo di straordinaria bellezza e oggi soffocato da una cementificazione selvaggia. Tanto bello e importante dal punto di vista storico, paesaggistico e artistico che l’Unesco nel 2004 ha inserito la necropoli etrusca della Banditaccia all’interno dei suoi siti. Ha fatto bene perché di questo passo avrebbero costruito anche sopra i meravigliosi tumuli. Non contenti di essere arrivati nel 2001 ad una popolazione residente di 26.800 abitanti circa con un aumento del 30% in dieci anni, proprio per non perdere nessuna occasione di sviluppo hanno infatti chiamato Lupi Maurizio, o un suo sosia, a guidare l’urbanistica.

Sul sito del comune, evidenziato da una intermittenza continua, tipo bitter campari, per capirci, trovate il link “Urbanistica contrattata” dove trovate la seguente vergognosa proposta presa pari pari dalle farneticanti norme della legge Lupi. Si avvia una Procedura di Urbanistica contrattata finalizzata al reperimento di aree per verde o servizi pubblici. Afferma il bando che:

“L’ amministrazione comunale intende dotare la città degli standard di legge, dei servizi necessari al miglioramento della qualità della vita e delle caratteristiche insediative e turistiche.

"A tal fine, con il presente avviso, avvia una procedura pubblica per l’acquisizione di proposte di privati proprietari di immobili i quali vogliano gratuitamente metterli a disposizione, o se proprietari di aree costruirli a propria cura e spese, per cederli al Comune per essere destinati ad opere o servizi pubblici nei seguenti settori di attività:

"Pubblica istruzione: scuole di ogni ordine e grado e strutture per servizi accessori (mense, palestre, direzioni, uffici laboratori…);

"Sociale e sanitario: asilo nido e strutture similari, sedi di associazioni a scopo sociale, di associazioni benemerite, edifici per il culto e/o loro pertinenze, sedi di servizi sanitari, RSA, centri di lungo degenza, case famiglia, centri sociali;

"Servizi: sedi per uffici comunali, autoparco, caserme per la Polizia locale e per le forze dell’Ordine in genere, parcheggi e aree dedicate, impianti sportivi, cimiteri, aree attrezzate per mercati settimanali;

"Ambiente e verde: aree destinate a giardini, parchi o comunque a verde pubblico, piste ciclabili, aree destinate a Parchi naturalistici e oasi naturalistiche non a finalità ludiche, etc;

"Energia: Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (solari, fotovoltaici, e termici);

"Beni e valori archeologici: opere finalizzate alla fruizione e valorizzazione del sito Unisco e delle aree archeologiche in genere.

"In alternativa, totale o parziale, alla cessione di immobili potrà essere oggetto di proposta anche l’offerta di somme in denaro da destinare alla realizzazione di opere pubbliche secondo le necessità dell’amministrazione (oltre a quanto già indicato, anche strade pubblica illuminazione,….).

Di particolare originalità mi sembra la possibilità che i privati facciano al comune di Cerveteri anche offerte in denaro. Sarebbe una scena commovente. Lupi (o il suo sosia) con il cappello in mano si siedono sui gradini della chiesa parrocchiale e aspettano che il benefattore consegni i soldi. Benefattore, non è però il termine più adatto, perché il bando prevede che:

"I privati proprietari potranno beneficiare in cambio della cessione, di adeguata possibilità edificatoria per attività produttive e commerciali, impianti termali, alberghi, residence e residenziale in genere, da localizzare su immobili indicati dal proponente".

Dunque “l’adeguata possibilità edificatoria” potrà essere comodamente localizzata “su immobili indicati dal proponente”. E’ veramente la fine di ogni forma di governo del territorio, come prescrive la Lupi. Afferma come noto il comma 4 dell’articolo 5 di quella proposta che “Le funzioni amministrative sono esercitate in maniera semplificata, prioritariamente mediante l’adozione di atti negoziali in luogo di atti autoritativi, e attraverso forme di coordinamento fra i soggetti pubblici, nonche´, ai sensi dell’articolo 8, comma 7, fra questi e i cittadini, ai quali deve essere riconosciuto comunque il diritto di partecipazione ai procedimenti di formazione degli atti”.

Altro che diritto alla formazione degli atti! Qui siamo al trascrizione sulle carte di piano dei desideri della proprietà fondiaria. Siamo insomma in una fase degenerativa del già degenerato testo di legge che ad esempio affermava pudicamente (comma 7 dell’articolo 8) che: “Gli enti competenti alla pianificazione urbanistica possono concludere accordi con i soggetti privati, nel rispetto dei princıpi di imparzialita` amministrativa, di trasparenza, di concorrenzialita` , di pubblicita` e di partecipazione al procedimento di tutti i soggetti interessati all’intervento, per la formazione degli atti di pianificazione anche attraverso procedure di confronto concorrenziale, al fine di recepire proposte di interventi coerenti con gli obiettivi strategici individuati negli atti di pianificazione”.

Cerveteri ha un piano vecchissimo e dunque non può neppure inserire le nuove proposte all’interno degli obiettivi strategici del piano. Si accettano e basta.

Qualche giorno fa Alberto Asor Rosa chiudeva sul manifesto un suo ragionamento politico istituzionale cantando le lodi dell’arma dei Carabinieri. Ero completamente d’accordo con quella posizione generale. Alla luce del caso di Cerveteri mi chiedo se non sia ormai il caso di chiedere l’intervento della Benemerita per riportare nell’alveo della legalità l’urbanistica italiana.

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