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Letture consigliate (1)
3 Febbraio 2009
Spazio pubblico
Elenco e collegamenti ai testi di alcune letture consigliate ai frequentatori della Scuola di eddyburg 2008

Le note che seguono sono una sintetica presentazione di alcune prime lettura che si consigliano ai frequentanti la Scuola di eddyburg 2008. Riguardano argomenti che saranno sviluppati nelle lezioni,oppure premesse a una loro piena comprensione. I titoli in neretto corrispondono a testi che si possono scaricare dall’elenco in fondo a auqesta pagina. Quelli sensibili sono link ad altre pagine di eddyburg.

L’analisi dell’equilibrio/squilibrio tra vita pubblica e vita privata è illustrato nella trilogia di Richard Sennett: Il declino dell’uomo pubblico, Palais-Royal e La coscienza dell’occhio.

Il primo saggio, pubblicato per la prima volta nel 1974, è una storia sociale della città, con particolare riferimento alla città del XIX e XX secolo. Nel capitolo “La fine della cultura pubblica” si descrive come l’uomo pubblico sia divenuto sempre più ‘privato’ e passivo nei confronti di una società ‘relegata’ nel reame intimo del nucleo familiare e dove il discorso politico diviene inquinato da psicologismi ‘fatti in casa’.

Nel secondo libro, un romanzo ambientato nella Parigi e nella Londra degli anni 1830-40, si racconta di due fratelli in cerca della propria personalità e riconoscimento sociale. Sennett mette in evidenza come la complessità di una città arricchisca la vita degli individui che la società definirebbe ‘falliti’ secondo la scala di valori del mondo che li circonda.

Il terzo testo è di nuovo un saggio che mira a porre in relazione l’architettura, la progettazione urbana e la pianificazione di una città con la sua vita culturale.

La città di Batman di Elisabetta Forni indaga sulla complessa trama che lega i bambini e la città e “prova a far parlare i bambini del malessere e delle violenze di cui sono vittime in una società che ha riprodotto ovunque un modello urbano adultocentrico e segregante.”

In particolare nel capitolo La crisi dello spazio pubblico urbano” affronta il tema centrale del libro: la declassificazione degli spazi pubblici a luoghi di conquista dei più forti, dove l’auto ha la meglio sui pedoni, dove l’uso commerciale si appropria e recinta spazi che oramai solo nominalmente sono pubblici. Si veda anche in eddyburg la recensione di Giancarlo Consonni.

Il punto di vista femminile è raccontato nel libro curato da Antonietta Mazzette “L’Urbanità delle donne”. Un percorso del fare e vivere la città al femminile in cui si raccontano luoghi e vissuti assumendo come punto di vista le pratiche urbane delle donne. Nell’introduzione, “Trasformazioni urbane e vissuti delle donne”, vengono riassunti i tre grandi temi assunti per analizzare le esperienze di riqualificazione e rigenerazione urbana avvenute in Italia negli ultimi due decenni:

- La creatività e professionalità femminili come elementi di rigenerazione femminili

- Le fatiche del vivere in città

- Le nicchie di potere delle donne e l’organizzazione della città.

Tempo, accessibilità e mezzi di trasporto nella città contemporanea sono affrontati da Maria Rosa Vittadini in “La città accessibile”.

Henri Lefebvre, nel brano “Livelli di realtà e analisi”, tratto dal libro “Il diritto alla città” propone un modo di leggere la città per livelli, da quello globale legato ai processi generali esterni ed interni alla città, a quello più prossimo legato alla quotidianità, al modo di vivere, abitare; per ordini e dimensioni.

Edoardo Salzano, in "Paura in città", ragiona sulla percezione della paura, la difficoltà di rapportarsi con il “foresto”, l’affievolirsi della dimensione pubblica e la necessità di rivendicare gli spazi pubblici per superare tutto questo.

Nel libro “La Metropoli Consumata” di Antonietta Mazzette e Emanuele Sgroi, il capitolo conclusivo, Quali politiche urbane per quali effetti sociali”, svolge riflessioni e considerazioni sulle politiche urbane, in particolare quelle di rigenerazione e riqualificazione dei centri urbani, e sui loro effetti controversi. Gli autori si domandano se le politiche urbane siano regolatrici del consumo o invece siano anche esse rivolte alla promozione del consumo, dell’acquisizione e dispersione d risorse tra cui il suolo, la qualità ambientale, il territorio. Si veda anche in eddyburg la recensione di Fabrizio Bottini.

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