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Renato Bertoglio
La collina di Montalino potrà continuare a restare inedificata
20 Novembre 2008
Corrispondenza per eddyburg: ricostruita sistematicamente la vicenda della chiesa romanica di Stradella che il comune voleva affogare tra le villette (f.b.)

La vicenda di Montalino, località compresa nel territorio comunale di Stradella (Pv), è il frutto di una complicata procedura urbanistica che attraverso diversi atti ha portato al rischio di cancellare un paesaggio millenario.

I punti salienti della vicenda sono i seguenti:

● Nel 1980 il Piano regolatore vincolava l’ambito circostante la Basilica, circa 20.000 mq., come “verde pubblico”.

● Il Piano Regolatore Generale del 1994 modificava la scelta riducendo l’area vincolata da 20.000 mq a circa 15.500 mq. e la destinava in parte ad “area agricola di rispetto ambientale”; prevedeva inoltre una strada di collegamento e un’area di espansione residenziale, con un’altezza massima degli edifici di m. 7,50.

● Una sentenza della Corte Costituzionale del 20 maggio 1999 (n° 179) dichiarava incostituzionale la norma della legge urbanistica nella parte in cui consente alla Pubblica Amministrazione la reiterazione senza indennizzo dei vincoli urbanistici (preordinati all'espropriazione) dopo la scadenza quinquennale; in conseguenza di tale sentenza l’Amministrazione Comunale ha ritenuto di modificare le proprie decisioni, non considerando però che la citata sentenza confermava di escludere dall’ambito “dell'indennizzabilità i vincoli incidenti con carattere di generalità e in modo obiettivo su intere categorie di beni - ivi compresi i vincoli ambientali-paesistici…”, lasciando agli enti locali la possibilità di sviluppare coerentemente anche con valori di tutela la propria programmazione; in altre parole, i vincoli paesistici non devono essere indennizzati e dunque non gravano sulle finanze dell’Amministrazione.

● Nel 2002 l’Amministrazione comunale dava corso ad una Variante Generale relativa a diversi “interventi di pubblica utilità”, sollecitando varianti al PRG che, in cambio di un aumento dei diritti edificatori, consentiva di raggiungere “benefici ed obiettivi di rilevante interesse pubblico e generale per la città, quali servizi pubblici, aree attrezzate, parcheggi e nuova viabilità”. Tra le proposte pervenute purtroppo vi era anche quella di modificare la destinazione d’uso dell’area di Montalino; venne così ampliato l’ambito edificabile riducendone del 25% l’indice di utilizzazione territoriale e prevedendo a carico del soggetto attuatore privato la realizzazione di un parcheggio e di un parco al servizio della Basilica, con un’estensione complessiva di area pubblica circostante il monumento di 5.000 mq. e una cessione complessiva di aree standard pari a 8.190 mq.; venne inoltre ridotta l’altezza massima degli edifici da 7.50 a6.50 metri. La variante generale venne adottata con due soli voti di astensione e nessun voto contrario e non essendo pervenute osservazioni il Consiglio Comunale la approvò all’unanimità.

Il 19 giugno 2008 il Piano di attuazione ritornò in Consiglio Comunale per l’adozione. In questa fase, una serie di soggetti, prendendo visione del piano di lottizzazione, si resero conto di quanto fosse a rischio il paesaggio attorno alla basilica e si sviluppò così un movimento di opinione che è andato al di là di ogni migliore aspettativa.

Per Montalino si è verificato uno di quei casi purtroppo abbastanza rari in cui si sono mobilitati cittadini, associazioni, uomini di cultura ed una serie di attori sociali diversi ed anche “lontani” tra loro, accomunati dall’obiettivo della conservazione dell’immagine consolidata di un “paesaggio” che a Stradella rappresenta un luogo della memoria collettiva.

Spesso le città cancellano le testimonianze della loro storia, modificandole o inglobandole con la crescita urbana, rendendole irriconoscibili. Montalino no! E’ ancora lì da mille anni, ha rischiato, ma la mobilitazione, la partecipazione che si sono sviluppate hanno fatto sì che la basilica e la collinetta possano mantenere la propria immagine non solo nel ricordo di tante persone, ma nella realtà, speriamo per mille anni ancora…..

Con l’intervento della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, oltre l’80 % dell’area è stato vincolato, quindi non sarà più possibile realizzare il piano di lottizzazione all’origine della mobilitazione. E’ un fatto importante, è una vittoria della partecipazione e della sensibilità di tanti cittadini, che speriamo possa dare anche un’impostazione - almeno in parte diversa - al Piano di Governo del Territorio di Stradella in discussione in questi mesi.

Ci sentiamo quindi di cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che con la propria attività, di partecipazione, di scritti, articoli, lettere, con la sottoscrizione dell’appello pubblicato sul sito internet di Legambiente e diffuso anche da Eddyburg, hanno consentito che tutto questo si realizzasse.

Grazie ancora.

Renato Bertoglio fa parte della Commissione territorio di Legambiente Pavia; QUI una descrizione del "caso" con qualche elemento di contesto in più (f.b.)

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