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Mazzette a Lignano, la Regione fa muro
8 Ottobre 2007
Articoli del 2006-2007
Precisazioni e smentite a proposito dello scandalo del villaggio turistico della Stefanel. Da la Nuova Venezia del 7 ottobre 2007

UDINE. «Solo illazioni sulla Regione Friuli Venezia Giulia». Sdegno e irritazione sono palpabili. All’indomani della pubblicazione delle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta sulla tangentopoli lignanese, dalla giunta regionale del Friuli replicano gli assessori citati nelle conversazioni «ascoltate» dagli inquirenti. Il vicepresidente Gianfranco Moretton e l’assessore alle attività produttive Enrico Bertossi in testa.

Non ci stanno e denunciano la completa estraneità alla vicenda, ripetendo di non avere mai conosciuto né incontrato i quattro intercettati. Vale a dire l’avvocato Massimo Carlin, agli arresti domiciliari, il direttore tecnico del Comune di Lignano, Andrea Mariotti, tuttora in carcere. Così come l’avvocato Fulvio Lorigiola e Sandro Fasulo, collaboratore della Stefanel. «Apprendo dalla stampa odierna di essere citato, assieme ad altri assessori regionali, in un colloquio registrato tra indagati per fatti a me assolutamente estranei», ha detto ieri mattina l’assessore regionale alle Attività produttive Enrico Bertossi. «Preciso - ha continuato - che non ho mai incontrato, mai conosciuto e mai sentito parlare di questi signori. Non conosco nemmeno il progetto oggetto dell’inchiesta. Altrettanto vale per i miei uffici. Il mondo è pieno di millantatori e faccendieri, che da me non vengono mai né ricevuti né ascoltati. Per il resto possiamo solo rimetterci alla correttezza e alla responsabilità di chi consegna ai giornali i testi delle intercettazioni e a quella dei giornali che li pubblicano. Naturalmente provvederò a immediate querele nei confronti di chi illecitamente utilizza il mio nome per fini a me totalmente estranei», ha tagliato corto l’assessore.

Dello stesso tenore sono anche le poche parole rilasciate dal vicepresidente della Giunta regionale Gianfranco Moretton: «Non conosco queste persone, non le ho mai incontrate, nè conosco il progetto di cui si parla. Ho dato incarico al mio avvocato di adire alle vie legali se ci sono gli estremi».

L’obiettivo del gruppo erano dunque gli assessori chiave della Regione. Forse per millantare amicizie, o per convincere qualcuno che servivano spinte per portare a compimento l’operazione Stefania, la trasformazione dell’area di 88 ettari di proprietà della Stefanel, alle porte di Lignano, in area edificabile; e l’ampliamento del campo da golf. I «signori» ai quali fa riferimento l’assessore Bertossi sono i protagonisti della registrazione fatta dagli inquirenti nello studio dell’avvocato di Portogruaro Massimo Carlin, ex consulente del Comune di Lignano, finito agli arresti domiciliari per la bufera delle presunte tangenti; con lui in ufficio ci sono pure il collega di foro Fulvio Lorigiola e i consulenti della Stefanel Sandro Fasulo e Rino Guzzo. Venerdì, nella riunione della Giunta regionale, un altro assessore, Lodovico Sonego, responsabile di infrastrutture e viabilità, pure tirato in ballo in questi giorni, ha spiegato di aver ricevuto nel suo ufficio Fasulo prima delle vacanze estive. Sonego ha precisato di averlo ricevuto come fa sempre, e cioè con le porte aperte. Ha ascoltato la richieste - «l’ospite ha esordito dicendo che il suo mandante desidera ampliare il campo da golf che già possiede in adiacenza all’area, ma che il programma è impedito da una previsione urbanistica che prescrive una strada che starebbe nel mezzo» -, in particolare la volontà di sottoscrivere un accordo di programma urbanistico con la Regione «finalizzato allo spostamento del tracciato della strada». Ma seppur concordando sull’ampliamento del golf, l’assessore ha spiegato che modifiche urbanistiche del genere competono al Comune, e ha negato l’accordo di programma, «perchè la Regione ha l’abitudine di non fare mai intese di tale natura su proposta di privati», ma esclusivamente «su iniziativa di soggetti pubblici».

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