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Marco Gasperetti
Pisa clona la sua Torre: via ai lavori
17 Aprile 2007
Altre città italiane
Un'operazione immobiliare - come tante - che si maschera di qualità all'ombra di un clone itifallico. All'insegna del "vorrei, ma non posso"? Dal Corriere della Sera, 17 aprile 2007 (m.p.g.)

Non sarà più la città della Torre perché di torri ce ne saranno almeno quattro. E neppure la città del campanile pendente: tra un mese, nel quartiere di Ospedaletto, inizieranno i lavori per costruirne un altro ex novo, alto 57 metri e 60 centimetri, proprio come il capolavoro di Piazza dei Miracoli. Non avrà campane, questo clone postmoderno, e il baricentro sarà regolare e bilanciato. Eppure sarà «virtualmente storto» e grazie a un gioco architettonico di luci ed ombre l'osservatore lo vedrà pendere in un mix di realtà virtuale e miraggio metropolitano. Le altre due torri, da 45 metri ciascuna e senza alcuna analogia con il campanile del Bonanno, sorgeranno nel quartiere di Pisanova.

Insomma, tra meno di un lustro e con un investimento di 180 milioni di euro, Pisa cambierà look. I cantieri stanno per aprire e il costruttore siciliano Andrea Bulgarella parla di una rivoluzione. «Costruiremo appartamenti e torri in due quartieri — dice — e lo faremo con grandissima qualità come gli antichi costruttori. Abbiamo cercato i migliori progettisti al mondo. Ringrazio sindaco e comune per avermi dato questa possibilità».

La «Torre pendente 2» è stata firmata da Dante Oscar Benini, 60 anni, allievo di Carlo Scarpa, tra i più importanti architetti al mondo. Sorgerà a cinque chilometri a sud est da Piazza dei Miracoli e sarà il fulcro di Piazza del terzo Millennio.

«I primi due piani della torre saranno raggiungibili con una grande rampa a piani inclinati — spiega Benini — dove cittadini e turisti potranno passeggiare. Poi un ascensore porterà chiunque lo vuole sulla terrazza panoramica. E da qui sarà possibile vedere Piazza dei Miracoli e il campanile del Bonanno. Allegoria e realtà unite in un solo sguardo».

Secondo il progetto da 70 milioni di euro la nuova piazza dovrà assumere una connotazione commerciale. Nel nome dell'ecologia, però. «Per i due edifici da otto piani che saranno costruiti insieme alla torre, abbiamo scelto cementi fotocatalitici capaci di assorbire l'ossido di carbonio degli scarichi delle auto per trasformarlo in ossigeno — continua Benini —. Le facciate ottimizzeranno l'energia e in qualche modo produrranno caldo d'inverno e freddo d'estate. In tutti gli edifici saranno installate pompe di calore ecologiche che non emetteranno emissioni nocive».

Il tutto sarà coperto da una sorta di tendone di cristallo di cinquemila metri quadrati dalla doppia funzione: riparare le persone dalla pioggia e raccogliere l'acqua piovana in appositi pozzi per poi essere riutilizzata per gli scarichi sanitarie l'irrigazione del giardino.

Eppure, nonostante gli accorgimenti ecologici, c'è chi lancia accuse di scempio e di presunzione urbanistica. «Forse qualcuno ha avuto qualche colpo di sole e invece di Pisa ha creduto di trovarsi a San Gimignano o a Bologna dove le torri abbondano — ironizza Gioacchino Chiarini, preside di facoltà all'università di Siena e direttore del Laboratorio sul paesaggio del Centro Warburg Italia —. Progetti di questo tipo servono solo a distruggere l'identità di una città. Pisa e il campanile pendente vivono da secoli in osmosi, sono l'essenza della città. Sarebbe come costruire a Siena un'altra Piazza del Campo, oppure un altro Ponte Vecchio a Firenze. Se non fosse vero sembrerebbe una barzelletta». Preoccupato Fabio Roggiolani, consigliere regionale e leader dei Verdi toscani: «Quando ho visto il progetto mi è venuta in mente la Torre di Babele che sfida il divino. Come si fa solo a ipotizzare una somiglianza allegorica con Piazza dei Miracoli? Non solo è un capolavoro ma, lo dico da laico, è anche un simbolo religioso».

Il sindaco di Pisa, Paolo Fontanelli: «Piazza del Terzo Millennio è un progetto di grande qualità. Un'area artigianale e produttiva, come è quella di Ospedaletto, può allargare la dimensione e puntare anche ai servizi e all'attrazione».

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