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Giorgio Bocca
Maledetta domenica
11 Dicembre 2005
Articoli del 2004
Giorgio Bocca, immedesimandosi nel nonnino veterourbano che non è, racconta una percezione quotidiana della metropoli che (per fortuna, direi) va scomparendo. Lo straniamento di chi esce fuori dalle "mura", e traccia una personale geografia distorta, a partire dall'involontario (spero) svarione toponomastico iniziale: fra Gorgonzola e Melzo non c'è Truccazzano, semplicemente perché sono comuni confinanti. Ma non è ovviamente questo l'interesse del pezzo. Da: Il Venerdì di Repubblica, 9 aprile 2004 (fb)

SARÀ UNA BELLA DOMENICA. Nostro figlio Pietro e la sua bella moglie Paola con gli adorati nipotini Luisa e Carlo ci hanno invitato a un pranzo in campagna, a Truccazzano, fra Melzo e Gorgonzola. Fuori le mura, che oggi sono i bastioni ferroviari con i loro sottopassaggi, dove incominciano le code, che poi proseguono all’infinito sulla Rivoltana o sulla Paullese, dove ogni cento metri c’è un semaforo, sempre rosso. È la domenica della società del disagio. Siamo quelli che la televisione intervista quasi ogni giorno: «Da quanto siete in coda?». «Un’ora da Piazza Duomo». «Tre ore da Varese». Sguardo rassegnato ma con una punta di compiacimento. I figli trentenni si agitano, inutilmente, ma si agitano. Ciascuno con il suo telefonino, e un portafogli gonfio di tessere, come la reclame delle pagine gialle, telefonano al ristorante di Truccazzano, all’Automobil club, alle informazioni sul tempo, gli dicono che pioggia e nebbia sono assicurati, sembrano confortati. Chi resiste bene sono i nipotini, leggono i fumetti o guardano gli album delle bestie feroci, bevono gazzosine, si addormentano di traverso con la testa appoggiata a un finestrino; resiste bene anche il nonno, che sarei io, trasportato come un pacco attraverso la orrenda metropoli che ha sommerso la campagna, divorato i filari dei gelsi, nascosto le abbazie di Chiaravalle e di Vimodrone.

I BAMBINI E IL NONNO resistono anche quando il pulmino giapponese si rompe e i coniugi freneticamente con i loro telefonini cercano taxi e carri attrezzi che arriveranno dopo quaranta minuti, giusto il tempo per far riparare i bambini e il nonno nel bar di un ipermercato olandese. I bambini che guardano i fumetti, il nonno che guarda la televisione gigante dove c’è Mike Bongiorno che dopo mezzo secolo fa ancora i quiz e chiede a bambini ipernutriti quando è nato Napoleone o è stata scoperta l’America, la trasmissione si chiama Genius. Arrivano anche una birretta che sa di ammoniaca e delle piadine color rosa cerotto, precotte con ripieno di prosciutto stracotto e di una salsina bianca come la coccoina. Serve una camerierina arrivata da Capo Verde per conoscere i paesi del benessere. Abita con otto familiari in due stanzine del piano servizi interrato dell’ipermercato. Arriva il carro attrezzi, arriva il taxi, rientriamo a Milano dopo tre ore di avventura, i nipoti leggono i fumetti o dormono di traverso, i figli sono soddisfatti dei loro telefonini, forse in frigorifero c’è una scatoletta di tonno e in televisione Buona Domenica di Costanzo.

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