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(red.)
Gli ambientalisti: basta divisioni
21 Maggio 2005
Polemiche
Commenti all'attacco de Legambiente a Italia Nostra. C'è ancora qualcuno che pensa che "il metrò dia fastidio perché trasporta i proletari". Da il Corriere della sera del 20 maggio 2005


ROMA — « Sar anno anche vecchi bacucchi quelli di Italia Nostra, ma meglio essere parrucconi che fare danni » . Vittorio Sgarbi non ha dubbi: « Se devo identificare un'associazione che difenda meglio l'ambiente, penso senz'altro a Italia Nostra » .

Il mondo degli ambientalisti è da ieri in piena ebollizione. I contrasti fra Legambiente e Italia Nostra sono venuti alla luce in modo clamoroso.

Le divergenze sono tante, riguardano il restauro di monumenti come l'Ara Pacis a Roma, il Palazzo Ducale a Urbino, investono la scelta dell'energia eolica. Ma il caso su sui si è consumata la rottura netta, insanabile, è la linea C della metropolitana di Roma. Italia Nostra aveva presentato un ricorso al Tar per bloccare la gara d'appalto: il progetto non piace perché troppo faraonico, pericoloso per il sottosuolo del centro storico della capitale.

Legambiente ha replicato ieri con un contro ricorso per bloccare l'iniziativa dell'altra associazione provocando la reazione della presidente di Italia Nostra Desideria Pasolini dall'Onda: « Avevamo disagio a collaborare con Legambiente, adesso, per sua responsabilità, chiudiamo i rapporti » .

Un pericoloso muro contro muro, che provoca l'intervento di cinque sigle storiche dell'ambientalismo italiano. In una lettera aperta firmata dai presidenti Giulia Maria Crespi ( Fai), Fabrizio Vincenti ( Fare Verde), Giuliano Tallone ( Lipu), Guido Pollice ( Verdi, Ambiente e Società) e Fulco Pratesi ( Wwf), le associazioni lanciano un « fort e e deciso appello all'unità e alla compattezza » , ritengono « fondamentale non cadere in comportamenti che non solo non appartengono alla nostra cultura associativa, ma che ci distraggono dai nostri veri obiettivi e ideali » , denunciano « che ciò che è in gioco non è solo il nostro ruolo o la nostra credibilità, ma lo stesso futuro del l'Italia » . Sulla lite interviene il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, rilevando che a volte quelli di Legambiente « mostrano un'eccessiva disponibilità: a me non piacciono i fondamentalisti, ma neanche l'industrializzazione selvaggia. L'entusiasmo con cui Legambiente difende gli impianti delle pale eoliche è eccessivo, e nemmeno gradisco il favore con cui accolgono i progetti di inceneritori. Sono convinto che non si può dire sempre no, una soluzione va cercata, ma un conto è cercare una soluzione, un altro è sponsorizzare apertamen te i progetti degli amministratori » .

Nei gruppi di sinistra, dove Legambiente è radicata, molti prendono le difese dell'associazione, tranne che sull'energia eolica. La sua infatuazione per gli impianti ad elica suscita critiche. Su altre iniziative il consenso degli esponenti di sinistra a Legambiente è quasi unanime. Per esempio Marco Rizzo, dei Comunisti italiani, non ha dubbi sulla necessità di realizzare la terza linea, la C, della metropolitana di Roma.

« In una società moderna — dice Rizzo — bisogna risolvere i problemi. Il trasporto è fondamentale e gli ostacoli posti da Italia Nostra alla realizzazione della metropolitana vanno rimossi. Probabile che il metrò dia fastidio perché trasporta i proletari. Li conduce nel cuore della capitale e i radical chic del centro storico ne sono molto infastiditi » .

Paolo Cento, dei Verdi, parla di « sfida delle innovazioni » . Va accettata e perseguita. « Con tutte le cautele per le zone archeologiche, il metrò va fatto, Legambiente ha ragione ad appoggiare il progetto del Comune. Con questo non voglio liquidare Italia Nostra come un gruppo di nostalgici che ha fatto il suo tempo. No. fa benissimo a richiamarci al rispetto e alla conservazione dell'ambiente » .
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