Il Tar di Salerno ha accolto oggi il ricorso (sentenza 1792) di Italia Nostra contro il progetto per la costruzione di un auditorium a Ravello. La correttezza e validità del nostro intervento trova dunque un’autorevole conferma: abbiamo evitato un’altra aggressione al fragile assetto ambientale della costiera amalfitana già gravemente compromessa dalla speculazione edilizia, mal contrastata (e con l’ultimo condono, palesemente agevolata) dai pubblici poteri.
La sentenza pone fine a progetti di sviluppo del territorio che, come quello dell’auditorium- prevedono nuove cementificazioni per favorire invece – questo ci auspichiamo- le opportunità di sfruttamento delle tante risorse culturali già esistenti.
Italia Nostra spera che gli enti locali coinvolti prendano atto dello stop imposto dal Tar e che utilizzino i finanziamenti per progetti compatibili la realtà ambientale.
E’ sintomatico che sulla questione auditorium Italia Nostra si sia trovata sola nella battaglia ambientalista e di civiltà giuridica – ha dichiarato Desideria Pasolini dall’Onda, presidente dell’associazione -contro una alleanza tra Comune, Regione e soprintendenza. Siamo stati attaccati da molte parti sulla questione auditorium; hanno scritto e detto di noi che siamo conservatori a oltranza: non è così, il nuovo ci piace, ma essere conservatori in certi casi è addirittura rivoluzionario e bisogna avere il coraggio di avere tutti contro quando si è convinti di avere ragione”.
Sul sito di Italia Nostra (www.italianostra.org) cliccando sulla foto centrale si possono leggere gli articoli di Bernardo Rossi Doria e Edoardo Salzano sul progetto auditorium a Ravello.
Italia Nostra Comunicazione
Nanni Riccobono 328 6195061
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La Fondazione Antonio Iannello apprende con soddisfazione che il tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso di Italia Nostra e ha chiarito che la costruzione di un Auditorium a Ravello è contraria alla normativa urbanistica in vigore.
Si dimostra così la fondatezza della maggiore obiezione sollevata da Italia Nostra e da pochi altri per cui una interpretazione diversa avrebbe permesso il moltiplicarsi di iniziative illegali in tutti i comuni sottoposti al piano, provocando la vanificazione di uno dei maggiori strumenti a difesa del valore paesistico approvati dalla Regione Campania.Ulteriore motivo di soddisfazione è che il TAR ha ribadito i fondamentali principi dello Stato di diritto facendo prevalere il rigoroso rispetto della legge.
La Fondazione Antonio Iannello si augura che il nome di un grande architetto non costituisca in futuro viatico per opere palesemente contrarie alla normativa urbanistica e paesaggistica vigente.
Carlo Iannello