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La decisione di Natale: il Si della Regione Toscana
26 Marzo 2004
Maremma
Non sembra possibile sconfiggere la logica cumulativa delle concessionarie autostradali, denunciata e contrastata nella sua perversa irrazionalità dal rimpianto Guglielmo Zambrini. Anche sull’ultimo tratto della costa tirrenica l’autostrada chiusa e a pagamento, la devastante striscia di cemento e asfalto, indifferente e ostile alle terre e ai paesi attraversati come uno spiedo impietoso, sembra aver vinto. Lo riferiscono due articoli, dal Tirreno del 23 e 24 dicembre 2003.

La Regione Toscana, vero arbitro tra i tanti interessi in gioco, ha gettato la sua spada sulla bilancia. E lo ha fatto Claudio Martini, uomo che in altre occasioni si era rivelato intelligente e sensibile.

Nei due articoli Gaetano Benedetto e Vittorio Emiliani riprendono le ragioni dell’alternativa, tante volte documentatamente illustrate da Valentino Podestà e Anna Donati, Mariarosa Vittadini e Vezio De Lucia, Andrea Boitani e Lucio Caracciolo e tanti altri. Claudio Martini, presidente della Toscana, dichiara le ragioni del Si, e se ne assume la responsabilità. Anche lui con tanti altri: soprattutto con la SAT, concessionaria e beneficiaria della decisione.

Tirreno, 23 dicembre 2003Benedetto, Emiliani SISTEMIAMO L’AURELIA

La Regione Toscana ha fatto prevalere la sua linea : il Corridoio Tirrenico verrà completato come autostrada a pedaggio da Rosignano a Civitavecchia e nel tratto dopo Orbetello seguirà il tracciato costiero, sull’Aurelia, con possibili deviazioni in corrispondenza di Capalbio e di Montalto di Castro. C’è dunque la riaffermazione di un “principio” : l’Autostrada a pedaggio, con caselli, bretelle, complanari, ecc. si farà. C’è l’indicazione di un tracciato : sulla costa. Nient’altro. Perché non c’è nient’altro. Non esiste infatti un vero progetto esecutivo,né tantomeno un progetto finanziario. Non c’è infatti nulla di lontanamente paragonabile al dettagliatissimo progetto realizzato alla fine degli anni ’90 dall’Anas con la messa a norma europea dell’Aurelia (con la variante di Orbetello). Su di esso “giurò” anche il presidente della Regione Martini ai tempi del governo Amato, ministro Nesi, sottosegretario Mattioli. Salvo ripensarci, repentinamente, subito dopo le elezioni del 2001 e concorrere a resuscitare la concessionaria SAT estinta nel frattempo dietro congruo indennizzo (più volte, mai smentito, l’ex sottosegretario Mattioli ha parlato di 120-130 miliardi di lire).

Mentre esiste dunque un solo progetto (quello Anas) che attende da due-tre anni l’esame della VIA, l’Autostrada della Maremma voluta dalla Regione è stata : 1) avversata dalla maggioranza degli amministratori locali; 2) rigettata da comitati e organizzazioni locali e dalle Associazioni nazionale; 3) sonoramente bocciata dagli esperti del Politecnico e della Università Cattolica di Milano perché non ha traffico sufficiente, perché il divario costi/benefici è enorme e così via (suggeriscono di “non farne niente”).

Dunque non si sa con quali tempi e finanziamenti essa potrà essere soltanto avviata. Per contro il progetto Anas sarebbe rapidamente cantierabile con concreti benefici al più presto. L’obiezione del ministro dell’Ambiente, Matteoli, e di altri secondo cui sarebbe praticamente impossibile realizzarla senza chiudere, in pratica, l’Aurelia attuale è stato smentito, pubblicamente, dai tecnici che hanno già completato la terza corsia della Roma Nord-Orte dell’A1 e del GRA romano, trafficatissimi. Perché la Regione Toscana si intestardisce a tal punto? Le ragioni tecniche, economiche, ambientali non ce lo spiegano. Bisogna però essere molto netti sul progetto Anas :è il solo compatibile con la Maremma oltre che quello largamente di minor costo. Se si comincia coi distinguo, i se e i ma, ci si prepara a compromessi al ribasso. Sulla pelle della Maremma.

Gaetano Benedetto, Relazioni istituzionali Wwf

Vittorio Emiliani, Comitato per la Bellezza

Claudio Martini AUTOSTRADAVA BENE COSI’

E’ vero. La scelta del definitivo tracciato per il completamento del corridoio tirrenico è più vicina. E il 2004 potrebbe essere l’anno in cui aprono i primi cantieri. Ma non è prevalsa come scrivono Gaetano Benedetto e Vittorio Emiliani sul “Tirreno” la linea della Regione. E’ il risultato di un’ampia convergenza : le Regioni Toscana e Lazio, la maggioranza degli Enti locali, la SAT, il Ministero dei Beni Culturali, e finalmente lo stesso governo coi ministri Lunardi e Matteoli.

La scelta di completare il tracciato autostradale non è una novità. Risale al gennaio 2002. Allora il governo decise non finanziaria chiaramente con i soli fondi statali l’opera. Scelta che comportava il coinvolgimento dei privati e quindi la realizzazione di una autostrada con il pagamento sia pure in forma differenziata del pedaggio, per recuperare parte dei costi. Scelta che si è rivelata lungimirante per almeno due ragioni.

La prima. Perché si tratta di completare un collegamento di interesse non soltanto nazionale. Esiste una autostrada che parte da Lisbona, attraversa Spagna, Francia, e prosegue sino a Roma. In questo percorso esiste un’unica interruzione, quella tra Rosignano e Civitavecchia. Completarlo è un dovere oltre che una necessità : significa migliorare i collegamenti della costa col resto del continente, con i porti e quindi con le autostrade del mare, significa offrire una alternativa all’autostrada del Sole.

La seconda ragione. Perché nel frattempo l’Unione Europea ha introdotto nuove norme per garantire una maggiore sicurezza su strade e autostrade. Nuove regole che noi vogliamo realizzare. Ciò impone al progetto di adeguamento dell’Aurelia maggiori vincoli progettuali tanto impegnativi da essere oltre che di difficile realizzazione anche molto costosi. L’investimento sarebbe lievitato fino al punto di rendere più conveniente il progetto dell’Aurelia. Ricordo che la soluzione ipotizzata dall’Anas sulla base di un progetto non ancora esecutivo prevedeva all’epoca un costo di circa 1.696 miliardi di vecchie lire. Oggi è più che raddoppiato : siamo a circa 1.400 milioni di euro. Mentre per realizzare l’autostrada sul tracciato individuato da Toscana e Lazio occorreranno 2.100 milioni di euro. La differenza c’è, ma, pur percepibile, non è tale da sconsigliare l’opzione autostradale, quella che garantisce più sicurezza.

Il tema della sicurezza è per noi irrinunciabile. Mi ha colpito l’assenza di questa parola chiave nel vostro articolo. E’ proprio la sicurezza dei cittadini il principale argomento in favore della scelta compiuta, l’unica che consente di eliminare le condizioni di pericolosità della viabilità attuale. Il percorso autostradale costiero è la soluzione migliore, non solo per la sicurezza e per rafforzare i collegamenti della Toscana con l’Europa, ma anche per sostenere lo sviluppo della Maremma che è un po’ più grande del tratto su cui si appuntano tante attenzioni. Tutto il sistema dei porti toscani, delle attività produttive e turistiche beneficerà di questa arteria.

Ora il problema è di realizzare nel migliore dei modi e nel massimo del rispetto per ambiente e persone. Qui il contributo di ambientalisti come Benedetto ed Emiliani può essere prezioso. Usciamo dalla polemica e mettiamoci al lavoro.

Claudio Martini

Presidente della Regione Toscana

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