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Economia e terrorismo
12 Gennaio 2010
Recensioni e segnalazioni
Una polemica tra Loretta Napoleoni e Mario Pirani. Come spesso gli accade, il giornalista della Repubblica (12 gennaio 2009) non convince affatto. E invoglia a leggere il libro che vorrebbe stroncare

Loretta Napoleoni

Caro direttore, ho letto l´editoriale di Pirani dal titolo "Emma sì e subito e niente Loretta" e sono rimasta sorpresa dalla poca veridicità dei fatti raccontati dall´autore a mio riguardo. La Nuova Economia del Terrorismo (edizione Tropea) non è un romanzo ma un saggio che ho scritto in inglese e che è stato tradotto in 18 lingue, incluso l´arabo. Non si parla di nessuna alleanza tra Al Qaeda ed il capitalismo americano, né fa comparazioni tra il portafoglio di Al Qaeda ed il Pil americano. È a tutt´oggi uno dei testi più apprezzati nel mondo accademico e non sul finanziamento del terrorismo. La storia a cui si riferisce Pirani è ben diversa. Era stato chiamato dalla casa editrice a fare da relatore alla presentazione del mio libro, che ovviamente non aveva letto, cosa che è diventata subito evidente durante la presentazione. Giulietto Chiesa era anche lui uno dei relatori. Dopo aver insultato un giovane medio-orientale che riprendeva con la telecamera la discussione, Pirani si è scagliato contro Giulietto Chiesa, che come lui si presentava alle elezioni europee ed era in piena campagna elettorale. Tra i due si è accesa una feroce discussione, alla quale io non ho partecipato anche perché ero sbigottita dopo tanti anni all´estero di trovarmi in una situazione del genere, discussione che è terminata con il lancio del mio libro da parte di Pirani e la sua uscita teatrale dalla sala. Non voglio commentare il giudizio di Pirani sulla mia professionalità, fortunatamente i governi e le organizzazioni internazionali per cui lavoro non leggono i suoi editoriali e francamente anche se lo facessero non cambierebbe nulla. Mi meraviglio però che un giornale così serio come il suo dia spazio a ripicche di questo tipo.

Mario Pirani

Non ho mai scritto che il saggio su "La nuova economia del terrorismo" fosse un romanzo ma che L.N. aveva iniziato la sua carriera di esperta con un libro giallo sul terrorismo, "Dossier Baghdad", edito nel ´97 da Newton Compton. Il saggio è invece del 2004. Accettai l´invito dell´editore Tropea di presentarlo. Lo lessi come faccio sempre, riservandomi la libertà del recensore di lodare, criticare e se crede anche stroncare l´opera sottoposta al suo giudizio. Quanto al merito mi limito a citare testualmente alcune interviste dell´autrice rilasciate in occasione della presentazione: «L´economia terrorista è un bene per il capitalismo occidentale. Il fatturato di 15.000 miliardi di dollari viene immesso nelle economie occidentali… Il tasso di crescita del volume monetario terroristico è più alto di quello dell´economia americana… Se lo eliminassimo, l´Occidente si troverebbe automaticamente a dover fronteggiare una recessione… Il terrorismo è un così buon investimento che anche il governo degli Stati Uniti cercò di entrarvi… Il terrorismo è un business troppo lucroso per procedere all´arresto di Osama bin Laden? … Quando fu noto che Osama sarebbe andato in Afghanistan, la risposta americana fu "lasciatelo andare". Anche dopo l´11 settembre l´America rifiutò l´offerta pachistana (di consegnare bin Laden)».

Quanto alla discussione con Chiesa L.N. afferma che disputammo perché ambedue ci presentavamo alle elezioni europee. Non sono mai stato candidato ad alcuna elezione. (m.p.)

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