Con il bando approvato dalla Giunta comunale per la residenza minore continuano le invasioni barbariche della gronda lagunare da parte della speculazione edilizia calpestando le regole poste dalle leggi al territorio veneziano (e.s.)
L'ennesimo provvedimento, speculativo e divoratore di suolo, con l'alibi di «soddisfare le esigenze di residenza stabile dei nuclei familiari». Con la delibera della giunta comunale del 28 gennaio 2019, parte la selezione di progetti residenziali da realizzarsi sulla Terraferma del Comune di Venezia.
Il bando recita: «tutti i privati proprietari di aree non edificate, ricadenti all’interno del tessuto consolidato o ad esso adiacenti, anche se a destinazione agricola, possono presentare proposte per realizzazione di unità residenziali di modesta dimensione, fino ad un massimo di 800 mc., finalizzate al soddisfacimento delle esigenze abitative delle famiglie».
Gli interventi selezionati saranno inseriti, con ordinarie procedure di variante, nel Piano degli Interventi (vedi l'articolo Venezia non merita questa urbanistica), lo strumento urbanistico che fornisce disposizioni operative per la tutela, valorizzazione, organizzazione e trasformazione del territorio.
Dalla delibera si evince che il bando prende forma per soddisfare una serie di proposte di realizzazioni residenziali emerse in seguito all'avviso del 2016 con il quale il Sindaco invitava tutti i soggetti portatori di interessi sul territorio a presentare idee, proposte e progetti utili, ma che non poterono essere acquisite in quanto non erano proposte di trasformazione urbana di rilevante interesse pubblico.
Una furberia, che siamo certi sarà immediatamente emulata da altri comuni, in piena sintonia con quanto già fatto dalla Regione Veneto. Si veda a riguardo, di Sergio Lironi Qualità urbana? La giunta del Veneto presenta un nuovo piano casa e numerose deroghe con il commento di Maria Cristina Gibelli.