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Ernesto Milanesi
Venezia, la risposta dei movimenti contro la guerra e le grandi opere inutili
6 Marzo 2016
2015-La guerra diffusa
In occasione del vertice Renzi-Hollande appuntamento a Venezia dei rappresentanti delle persone d'ogni genere, età, colore, regione e condizione mobilitate in una moltitudine di gruppi contro le iniziative dei governi di destra e di "centrosinistra" che lavorano per i padroni della finanza e degli affari.
In occasione del vertice Renzi-Hollande appuntamento a Venezia dei rappresentanti delle persone d'ogni genere, età, colore, regione e condizione mobilitate in una moltitudine di gruppi contro le iniziative dei governi di destra e di "centrosinistra" che lavorano per i padroni della finanza e degli affari.

Il manifesto, 6 marzo 2016

Venezia«Par tera e par mar»: è l’altro san Marco a lanciare il grido di battaglia, insieme al popolo della Val Susa. Martedì pomeriggio il summit italo-francese numero 33 fra Matteo Renzi e il presidente François Hollande a palazzo Ducale sarà anche un omaggio “pacifista” a Valeria Solesin, vittima degli attentati del 13 novembre a Parigi. Ma servirà soprattutto per mettere a punto l’agenda dei due governi, in particolare la missione in Libia e il rilancio dell’alta velocità ferroviaria.

Così a Venezia si sono già dati appuntamento movimenti, comitati e associazioni che difendono il territorio dal furore delle Grandi Opere. Il concentramento è previsto alle 10 nel piazzale della stazione ferroviaria di santa Lucia, da dove muoverà la manifestazione con una nutrita delegazione NoTav.

In contemporanea, la contestazione si muoverà anche in laguna con il corteo di barche già sperimentato in occasione delle mobilitazioni contro le Grandi Navi che attraversano il cuore della città e della laguna.

«L’8 marzo nella bella Venezia Matteo Renzi e François Hollande, con il loro codazzo di ministri cercheranno una vetrina per esporre al mondo i loro disastri. Una grande opera inutile, un patto finanziario con le banche per strangolare i cittadini, una nuova frontiera per lasciare morire di guerra le persone, una nuova guerra e ancora molto altro di peggio. Aspettando la nefasta scaletta di appuntamenti anche noi ci prepareremo», si legge nell’appello lanciato dalla Val Susa e raccolto in tutta Italia: i comitati contro le trivellazioni in Adriatico di Marche, Abruzzo e Molise; «Stop Biocidio» di Napoli; i No Tav anche dal Terzo Valico, Trentino, Brescia, Verona e Vicenza. E i collettivi universitari nel «giardino liberato» di Ca’ Bembo hanno dato inizio ai preparativi, mentre sempre per martedì è annunciato lo sciopero del Coordinamento studenti medi in occasione del corteo.

Intanto ieri pomeriggio a Padova, nonostante la pioggia battente, sono tornati in piazza i lavoratori migranti con Adl Cobas e i centri sociali del Nord Est. Hanno manifestato all’insegna dell’antirazzismo nella città governata dal sindaco leghista Massimo Bitonci, ma anche «contro la guerra, i bombardamenti e un sistema che produce milioni di profughi» e in difesa delle lotte sociali per la casa.

Di nuovo protagonisti, in questa occasione, i facchini del Prix a Grisignano di Zocco (Vicenza), le lavoratrici marocchine della Nek di Monselice, bengalesi e africani della logistica, magrebini delle coop dove si “sperimenta” il Jobs Act.

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