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Marco Travaglio
A che servono questi grillini
14 Gennaio 2016
Articoli del 2016
Cronaca semiseria d'una storia dell'Italia di oggi. Una sindaca con gran voglia di far bene, strattonata tra partiti di opposti populismi, la criminalità organizzata e i media ingordi di scandali.
Cronaca semiseria d'una storia dell'Italia di oggi. Una sindaca con gran voglia di far bene, strattonata tra partiti di opposti populismi, la criminalità organizzata e i media ingordi di scandali.

Il Fatto quotidiano, 14 gennaio 2016


Nella commedia A cheservono questi quattrini, Eduardo De Filippo racconta un apologo: “Una volta aun contadino cinese fuggì il cavallo. E tutti vennero a fargli le condoglianze.‘E chi vi dice che sia una disgrazia?’, rispose il contadino. Infatti ilcavallo tornò con altri sette. Tutti tornarono per congratularsi. ‘E chi vidice che sia una fortuna?’, rispose il contadino. Infatti, cavalcando uno deisette cavalli, il figlio cadde e si ruppe una gamba. Tutti tornarono a fare lecondoglianze al contadino, che rispose: ‘E chi vi dice che sia una disgrazia?’.Infatti scoppiò la guerra e il figlio, grazie alla gamba rotta, fu riformato”.La storia pare scritta per i 5Stelle, ma anche per quei partiti che volesseroeventualmente fare tesoro del “caso Quarto”.
C’era una volta un’avvocatessa,Rosa Capuozzo, che voleva cambiare le cose nella sua città, Quarto, comuneinquinatissimo alle porte di Napoli. E scelse il M5S che predicava legalità etrasparenza. Il Meet up locale la candidò, Grillo e Casaleggio le concessero ilsimbolo. Il capobastone Alfonso Cesarano, che faceva il bello e il cattivotempo in città, si preoccupò e si diede da fare per sostenere il Pd, con cui siera sempre trovato bene, scartando Forza Italia ma solo perché era in crisinera e non poteva vincere. Il Pd però presentò liste irregolari e fu esclusodalle elezioni.
Mentre tutti facevano le condoglianze al boss, uno che lasapeva lunga lo consolò: “E chi ti dice che sia una disgrazia?”. Infatti ilclan chiese aiuto a un ex consigliere Pd, Mario Ferro, per avvicinare uncandidato M5S, Giovanni De Robbio, e cooptarlo in cambio di 900 voti. LaCapuozzo stravinse il ballottaggio col 70% e De Robbio fu il consigliere piùvotato. Mentre il capobastone si fregava le mani, il solito bene informato logelò: “E chi ti dice che sia una fortuna?”.
Infatti la Capuozzo cominciò agovernare all’insegna della legalità. Il ras si disperò, ma il solito amico lorincuorò: “E chi ti dice che sia una disgrazia?”. Infatti saltò fuori che lasindaca viveva nella casa del suocero con una mansarda abusiva e subito la cosafinì in un dossier distribuito a consiglieri e giornali. De Robbio la avvicinòminacciando altre rivelazioni se lei non avesse affidato un impianto sportivo eregalato nomine ai compari.
Convinto di averla in pugno,il capobastone stappò lo spumante, ma il consigliori lo ammonì: “E chi ti diceche sia una fortuna?”. Infatti la Capuozzo negò i favori richiesti, la Procurascoprì i rapporti di De Robbio (e di Ferro) con il clan e i 5Stelle loespulsero.Il boss prese a testate ilmuro, ma l’amico lo rallegrò: “E chi ti dice che sia una disgrazia?”.
Infattila sindaca commise l’errore di non denunciare il ricatto ai pm, che però loscoprirono dalle intercettazioni. Il caso deflagrò su giornali e tv, con lagrancassa del Pd cui non sembrava vero di rivendicare non la propria trasparenza(non esageriamo), ma almeno l’altrui connivenza.
Infatti, dopo qualche giorno,i 5Stelle chiesero alla Capuozzo e alla sua giunta di dimettersi per rispedireQuarto alle urne. Il capobastone era al settimo cielo. Ma ecco il guastafeste:“E chi ti dice che sia una fortuna?”. Infatti la Capuozzo & C. decisero diresistere. “E chi ti dice che sia una disgrazia?”, sibilò il consigliori alboss ricaduto in depressione. Infatti, più i ribelli restano in carica, piùdiventa improbabile un’altra vittoria dei 5Stelle.
La storia finisce qui inattesa delle prossime puntate. Il M5S si lecca le ferite. Ha perso un punto neisondaggi e soprattutto – come scrive compiaciuta la stampa governativa – “laverginità”. Ma chi gli dice che sia una disgrazia? Chi ha trasformato in casonazionale questo scandaletto locale sperava di veder uscire con le ossa rotteDi Maio e Fico. I quali invece hanno dimostrato che mai avevano saputo delricatto alla Capuozzo: non demonizzando le intercettazioni, ma chiedendo di pubblicarlegiocsando d’anticipo con l’esibizione degli screenshot con tutti gli scambi dimessaggi con la sindaca. Tant’è che, persa la speranza di liberarsi delpericoloso rivale Di Maio, lo stesso Renzi ha dovuto chiudere il caso con latragicomica difesa della Capuozzo.
Casomai però i 5Stelle fossero tentati difesteggiare lo scampato pericolo, qualcuno dovrebbe domandargli: “E chi vi diceche sia una fortuna?”. Perché, è vero, Di Maio e Fico non sapevano nulla delricatto, ma per troppo tempo hanno sottovalutato il caso politico che stavaesplodendo a Quarto, anziché precipitarsi sul posto a informarsi e risolverlo.Ed è vero che il M5S ha confermato la sua diversità espellendo il consiglierecolluso e la sindaca reticente, ma è pure vero che le espulsioni arrivanosempre tardi. Specie in zone così inquinate dalla criminalità organizzata, nonsolo i 5Stelle, ma tutti i partiti che davvero schifano i voti mafiosi devonostudiare meccanismi più efficaci per selezionare i candidati e tener fuori nonsolo i collusi, ma anche gli avvicinabili e i ricattabili, con filtri molto piùstretti. I meet up e il web non bastano.
Un tempo i partiti avevanostrutture sul territorio capaci di sapere tutto di tutti. Oggi non più, e pergiunta i 5Stelle non vogliono diventare partito. Ma possono replicare su scalaregionale l’esperimento del direttorio, dando a persone fidate l’ultima parolasulle candidature: per tener d’occhio una giunta votata dal 70% in zone ad altadensità mafiosa; per respingere una brava donna che vuol fare il sindaco, maabita in una casa con sospetti abusi edilizi; per dirimere le beghe locali cheinevitabilmente sorgono quando si governa da soli contro tutto e contro tutti.Il che può essere una fortuna, ma anche una disgrazia.
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