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Deborah Orr
Cosa ci lascia in eredità il riscatto degli alloggi popolari
9 Febbraio 2013
Il disastro delle politiche britanniche di casa in proprietà a riscatto contro assegnazione di alloggi popolari in affitto: un bilancio ai limiti della tragedia.

The Guardian, 9 febbraio 2013 (f.b.)

Titolo originale: The legacy of the 'right to buy' plan - Scelto e tradotto da Fabrizio Bottini
Scioccante, che la quota di case in proprietà abbia raggiunto oggi il livello più basso dal 1987. L'introduzione del “diritto di riscatto” per gli inquilini di case pubbliche nel 1980 aveva come fine quello di fare della Gran Bretagna un “paese di proprietari di casa”. E da allora nessun governo ha fatto gran che per intervenire sui meccanismi del mercato immobiliare così come si sono orientati. Pare del tutto appropriato sottolineare oggi come visto in prospettiva, evidentemente, non si sia riusciti a raggiungere l'obiettivo desiderato, purtroppo.

Però se ne sono sicuramente raggiunti degli altri, di obiettivi. Le case pubbliche in affitto sono al tempo stesso mai così mal viste, e mai tanto richieste. Gli affitti di mercato sono molto elevati, spesso sostenuti dalle sovvenzioni pubbliche alle famiglie che ne hanno diritto, ma facendo così si spende assai di più che realizzando direttamente delle case da dare in affitto, del tipo di quelle che si sono svendute a poco prezzo.

Con un mercato immobiliare immerso in problemi del genere di squilibrio fra domanda e offerta, anche l'esplosione della peggiore bolla edilizia che il paese abbia mai conosciuto non ha prodotto la dolorosa deflazione che è necessaria se la Gran Bretagna vuole ancora tornare sul proprio percorso verso la “nazione di proprietari”. Nelle circoscrizioni centrali di Londra si assegnano alle famiglie anche spazi in alberghi da mille euro a note, perché non c'è alternativa, col tetto massimo ai sussidi per l'affitto. Direi proprio che col diritto di riscatto abbiamo proprio fatto molto male.

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